Venerdì 20 Dicembre è uscito il primo album ufficiale della Rotten Family, crew albese composta dai due rapper Gile (Matteo Gilestro), Lakitony (Antonio Trillicoso) ed il producer e dj Egy (Alessandro Servetti), intitolato “Liberi”. Dopo anni di collaborazioni e singoli, ottenendo un discreto successo in zona e non solo, il trio decide di pubblicare un lavoro più impegnativo e sicuramente più maturo dei precedenti, molto vario e completo. Abbiamo quindi deciso di fargli alcune domande per conoscerli meglio e capire al meglio il loro prodotto musicale.
Abbiamo visto che Panama ha riscontrato un discreto successo, totalizzando 100.000 ascolti sommando tutte le piattaforme di streaming. Cosa è cambiato dopo l’uscita di quel brano?
Panama per noi ha rappresentato un senso di svolta, come numeri siamo decisamente lontani da quelli del main stream italiano, tuttavia per noi era totalmente inaspettato raggiungere quei numeri. Ma al di la dei numeri che per noi contano poco, il pezzo ha significato davvero molto per noi: per la prima volta ci siamo sentiti ascoltati e supportati davvero da molte persone, abbiamo ricevuto parecchi messaggi d’affetto, è stato davvero bello diventare la colonna sonora dell’estate di molte persone. Per la prima volta forse abbiamo iniziato a crederci davvero, ad avere una speranza concreta di riuscire a raggiungere anche persone al di fuori della provincia, un segnale che stavamo andando nella direzione giusta.
Siete contenti del risultato ottenuto con “Liberi”? Cosa dobbiamo aspettarci dal disco?
Siamo davvero orgogliosi di “Liberi”, è come fosse un figlio per noi. Mesi e mesi di duro lavoro, fatiche ed investimenti che finalmente si trasformano in qualcosa di concreto. Abbiamo voluto metterci la faccia (tra l’altro per la prima volta in una nostra copertina) perché crediamo fortemente del progetto. Da quando abbiamo il prodotto finito ce lo ascoltiamo a ripetizione. Cosa aspettarvi dal disco? Sicuramente un prodotto nuovo, fresco, con un sound in gran parte diverso dai nostri precedenti lavori, con alcuni pezzi più introspettivi ed altri più allegri. Sano presenti due featuring molto importanti per noi e coproduzioni di Egy con producer molto forti. Siamo davvero molto contenti di quanto costruito insieme.
Perché avete deciso di intitolare il disco “Liberi”?
Innanzi tutto nel disco è presente il singolo “Libero” a cui siamo molto affezionati perché tratta una tematica davvero a noi cara, inoltre nel pezzo è presente il featuring con Sly degli ATPC, rapper che ha fatto la storia della musica Rap in Italia. Inoltre “Liberi” è una parola che ha molti significati, starà ai nostri ascoltatori definire quello più corretto in base a cosa gli comunicherà l’album. La musica è libertà. Con l’arte si riesce a comunicare ciò che a volte le parole non riescono. La musica è la nostra arte e solo con essa possiamo essere veramente “Liberi”.
Un saluto ai nostri lettori?
Ciao e non dimenticate di ascoltare “Liberi” su tutte le piattaforme di streaming. E non smettete mai di credere nei vostri sogni, è l’unico modo per essere “Liberi”!