Bra: approvato il bilancio di previsione 2020/2022

Il documento prevede una riduzione della Tari del 5%. Ferme le altre imposte

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L’ultima seduta del 2019 del Consiglio comunale di Bra è stata dedicata all’esame del bilancio di previsione per il prossimo triennio e del corposo “pacchetto” di documenti contabili che lo accompagnano.

Tra questi le disposizioni per la determinazione delle aliquote (e della fascia di esenzione) per il 2020 dell’addizionale comunale all’Irpef, delle aliquote e delle relative detrazioni dell’Imposta municipale propria (IMU) e del Tributo sui servizi indivisibili (TASI), oltre che la definizione delle tariffe per la Tassa sui rifiuti (TARI). Delibere che la massima assemblea cittadina, riunitasi nel pomeriggio di lunedì 23 dicembre nella sala “Achille Carando” del Palazzo municipale, ha approvato con i soli voti della maggioranza.

I numeri del bilancio

A illustrare gli elementi portanti della “manovra” comunale è stato lo stesso sindaco Gianni Fogliato, che ha mantenuto per se la delega in materia: “Quello che presentiamo è un bilancio sfidante ma realistico, equilibrato sia in rapporto alla situazione attuale sia in prospettiva futura, e che soprattutto non prevede aumenti”.

Il documento, che fissa il pareggio di bilancio a 50 milioni di euro circa, lascia infatti inalterate tutte le imposte comunali (Imu, Tasi e addizionale Irpef) ad eccezione della Tari, che per il secondo anno consecutivo scende del 5% grazie alla grande risposta data dai cittadini braidesi all’introduzione del sacco conformato, che ha portato la raccolta differenziata dei rifiuti a livelli record. Buone notizie anche sul fronte dei servizi a domanda individuale: rimangono ferme le tariffe mentre si amplia ulteriormente la platea dei beneficiari delle agevolazioni.

Il documento prevede inoltre l’assunzione di nuovi Vigili urbani, mentre sul fronte degli investimenti si segnala l’acquisto dell’area dell’ex scalo merci ferroviario mediante l’apertura di un nuovo mutuo (il primo avviato dall’Amministrazione Fogliato) da circa 750 mila euro, la previsione di spesa di 780 mila euro in tre anni per il rifacimento del tratto di via Vittorio Emanuele compreso tra via Rambaudi e la chiesa della Croce, il recupero del sottopasso pedonale della ferrovia (60 mila euro) e lo stanziamento di 500 mila euro per la realizzazione di nuovi impianti sportivi in frazione Bandito.

Degni di nota anche i risultati positivi delle operazioni avviate dall’Amministrazione braidese per il recupero coattivo di imposte non pagate, che dal 2016 a oggi hanno portato nelle casse del Comune oltre 1.862.000 euro, di cui 461 mila relativi a “bollette” Tari.

Il dibattito

Il documento di programmazione economica è stato oggetto di un intenso dibattito protrattosi per oltre sei ore. Forti le critiche espresse dalle opposizioni, a cominciare dal consigliere Annalisa Genta (Coraggio, Si cambia), secondo cui “il documento non risolve i principali problemi della città, ovvero quelli di viabilità, parcheggi e inquinamento ambientale”.

Marco Ellena (capogruppo della Lega) ha invece accusato il bilancio di avere una impostazione troppo ‘assistenzialista’. “Bisognerebbe spendere di più in favore del ceto medio, che paga le tasse e che da forza al Comune”. Su questa scia gli altri esponenti della Lega, Giuliana Mossino prima e Luca Cravero poi, hanno rimarcato come il Comune destini solo una parte minima della spesa corrente a turismo, politiche giovanili, formazione, lavoro e sviluppo economico: “Troppo poco, sopratutto se confrontato con quanto fa Alba”.

Per Sergio Panero (Insieme per Panero-Gruppo civico) nel bilancio “mancano incentivi veri, burocratici ed economici, per il recupero dei fabbricati esistenti. Anche in materia di rifiuti, pur a fronte degli ottimi risultati conseguiti, una vera equità ci sarà solo quando verrà introdotta una tariffa puntuale”.

Al contrario, a difendere a spada tratta il documento di programmazione economica sono stati i consiglieri di maggioranza Marta Basso (PD), secondo cui questo è “un bilancio sobrio e inclusivo, frutto di una gestione oculata delle risorse”; Iman Babakhali (PD), che ha sottolineato come “l’attenzione dell’Amministrazione verso i giovani non possa essere quantificata guardando solamente le cifre organizzate per quella specifica voce contabile, visto che da anni la Città si adopera su questo fronte, soprattutto grazie all’operato della Consulta giovanile”; Bruna Sibille (PD), che ha rivendicato i grandissimi successi ottenuti in questi anni in campo turistico: “Improponibile il paragone con Alba, che ha iniziato a investire in questo settore almeno 50 anni prima di noi”.

La nuova scuola continua a far discutere

Uno dei temi caldi della discussione è stato ancora una volta il progetto dell’Amministrazione di realizzare un nuovo plesso scolastico nell’area dell’ex scalo merci ferroviario. In merito all’acquisto del terreno, tutte le forze politiche si sono dette favorevoli, mentre a dividere è la destinazione futura di questo spazio posto a ridosso del centro cittadino.

Su questo tema, il consigliere Davide Tripodi (Bra Domani) ha tacciato la Giunta di ‘superficialità’: “Perché spendere 350 mila euro per recuperare la scuola “A Jona” ma non quella di via Barbacana? Perché realizzare un nuovo plesso scolastico in un’area così controindicata e non costruirla invece a Bandito dove il Comune già possiede un terreno adatto?”.

A schierarsi a sostegno del progetto è stato invece il capogruppo di “Bra Bene Comune” Francesco Testa, che ha voluto rimarcare come l’area sia “sicura sotto il profilo ambientale”. Una tesi che però non ha fatto cambiare idea alla minoranza. Alla fine tutte le delibere – con l’eccezione di una su cui la minoranza si è astenuta – sono passate con 11 voti favorevoli e 6 contrari.

Il video della seduta è visibile sul sito istituzionale www.comune.bra.cn.it e sul canale YouTube @comunebra.

(rb)