Domenica sera primo dicembre, nel bovesano Auditorium di Santa Croce, nonostante la pioggia pomeridiana si fosse trasformata in intensa, pur breve, nevicata, ottimo era il pubblico che ha partecipato ad una bella serata del programma della locale “Scuola di Pace”. Ospite era un comunicativo Mario Marazziti, esperto di “politiche sociali” innovative, che ben conosce, in tutta Italia, queste esperienze, di “accoglienza diffusa”, che “funziona e non richiede finanziamenti pubblici” (quest’ultimo aspetto può tranquillizzare molti), utile sia ai profughi che alle Comunità che le ospitano (cementandole). Vuole essere una «risposta alla paura», a “muri e porti chiusi”.
Mercoledì 1° gennaio si ripeterà l’appuntamento ormai tipico del Capodanno bovesano: la “Fiaccolata della Pace” a cura della Scuola di Pace. Alle ore 17,45 comincerà la distribuzione delle «fiaccole» in Piazza dell’Olmo, davanti alla Parrocchiale, prima dello snodarsi del precorso nelle vie del centro storico, con tappe e momenti di riflessione. Per tanti che seguono le iniziative della «Emanazione comunale» bovesana sarà la solita ottima occasione per trovarsi e scambiarsi auguri e saluti.
Riflette la coordinatrice Enrica Giordano: «Su quanti fronti dovremo ancora impegnarci?
I giovani in questo 2019 ci hanno stimolato in tanti modi: dall’ambiente alle Sardine le piazze si sono riempite di un popolo pacifico, colorato, consapevole, che chiede sempre maggior responsabilità a chi ci governa, meno corruzione, rispetto per i diritti di tutti. Don Ciotti dal palco della Carovana della pace 2019 ci ha spronati a scegliere la parte giusta: “la parte giusta oggi non è un luogo dove stare, non è una bandiera, ma UN ORIZZONTE DA RAGGIUNGERE TUTTI INSIEME, come con la carovana di oggi: la speranza che ci ha accompagnato camminando insieme oggi verso Boves deve continuare ad accompagnarci con lucidità contro le armi e quell’economia, che togliendo speranza e dignità uccidono e creano disastri militari, disastri ambientali, disastri economici e disastri sociali. Ieri la Resistenza contro la guerra, le guerre scatenate dal nazismo e dal fascismo e oggi le tante resistenze contro gli altri nemici della pace, ricordando che non si uccide solo con le armi, ma uccide anche una economia che toglie speranze e dignità, per cui i nemici della pace contro cui resistere oggi sono le disuguaglianze, le ingiustizie, i privilegi, il quieto vivere, l’opportunismo, il vedere il male e non fare nulla”. Ci uniamo a loro, convinti che il 2020 debba portare a CAMBIAMENTI CORAGGIOSI!».
Momento finale sarà nel teatro di Casa don Bernardi. Saranno presenti i bambini del coro «Note senza confini», diretti da Valeria Arpino. Si parlerà del programma di questo 2020.
Per informazioni rivolgersi alla Biblioteca Civica, allo 0171.391834 od allo 0171.391850.