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Savigliano, Giuseppe Bori si è dimesso da Consigliere comunale: “Non possiamo sperare in un cambiamento se non diamo l’esempio”

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO l'intervento con cui il Consigliere lascia Savigliano 2.0. e l'assemblea

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È con profondo rammarico che devo annunciare, questa sera, che questo sarà il mio ultimo Consiglio Comunale come consigliere del gruppo Savigliano 2.0. 

Questo annuncio non nasce da un discorso di rotazione interno alla nostra lista civica, ma dalla volontà del mio capogruppo che, nelle scorse settimane, mi ha chiesto di presentare le dimissioni da consigliere. 

Tale richiesta la posso anche considerare comprensibile, poiché giunge al termine di un lento ma progressivo discostamento della sua linea politica rispetto a quella che io ritengo più utile per la nostra città. 

Come dicevo, questa richiesta non è giustificabile con un discorso di rotazione interno alla lista, poiché, come ho già spiegato a uno dei nostri giornali locali pochi mesi fa, ho ricoperto l’incarico di consigliere comunale per l’anno gentilmente concessomi da chi mi ha preceduto come preferenze e, adesso, mancherebbero ancora sei mesi al termine del mio anno effettivo. Inoltre, alcuni candidati della lista, con i quali mi sono confrontato nelle ultime settimane, avevano espresso la disponibilità a farmi proseguire nel mio mandato. Ed io, in questa sede, li voglio ringraziare con tutto il cuore per la loro fiducia.

Chiedo scusa a tutto il Consiglio se mi dilungherò in questa comunicazione, ma agli elettori che hanno votato me e la nostra lista avevamo promesso trasparenza, ed è in nome di questa trasparenza che non ritenevo corretto andarmene in silenzio, ma presentandomi a tutti motivando le scelte che stanno portando alle mie dimissioni. 

Facendo qualche passo indietro, voglio tornare ad alcune settimane fa, quando il mio capogruppo mi ha richiesto di dimettermi. Ricevuta questa comunicazione, mi ritrovavo di fronte a due scelte: dimettermi o proseguire da solo come consigliere autonomo. Mi sono confrontato con numerosi consiglieri, sia di questo Consiglio sia di altri Comuni, i quali mi hanno suggerito di uscire da questo gruppo consiliare e andare avanti da solo, nel rispetto di coloro che mi hanno voluto qui, manifestandolo con la loro preferenza. 

Non ve lo nego, fino a poco tempo fa, ero convinto di fare così. Ero convinto di diventare consigliere autonomo, di staccarmi da questo gruppo consiliare, e di proseguire nel mio mandato. E, parlandone con molte persone anche esterne all’ambito politico, riconoscevano e comprendevano questa mia scelta, ritenendola obbligata. 

Nonostante queste premesse, ci tengo però a sottolineare quanto segue: io ho una vera passione per la politica, che coltivo da più di dodici anni, e credo nella necessità che tutti i cittadini si impegnino nella cosa pubblica. Entrare in questo consiglio lo consideravo il coronamento, il traguardo, di questo percorso che porto avanti da tanto tempo, e questo forse ha offuscato il mio giudizio sulle azioni da compiere. Ho cercato di essere una persona di principi, non sempre riuscendoci, ma ho sempre creduto in una politica sana, che fosse a servizio della comunità. Ho guardato con astio ai politici che a Roma, a metà del loro mandato, cambiavano casacca, che i motivi fossero per loro più o meno validi. E, in fondo, mi sono reso conto che la scelta che stavo facendo, era dello stesso tipo, e io stavo scegliendo proprio ciò che da sempre criticavo ad altri. 

Una persona mi ha detto “in politica non ci si dimette mai”: vorrà dire che io non sono un politico o, forse, che è proprio questo il tipo di mentalità che dobbiamo cambiare. Non possiamo sperare in un cambiamento se noi per primi, nel piccolo, come amministratori locali, non diamo l’esempio. 

Mi sono anche reso conto che questo posto in Consiglio era sì un traguardo, ma non era davvero la conclusione di un percorso. Posso sostituire il tempo che dedico a questo Consiglio con altre attività al servizio della comunità, come già cerco di fare con la commissione biblioteca e, soprattutto, con il fantastico gruppo della Consulta Giovani, di cui sono fiero di far parte. 

Permettetemi ora di scusarmi con i colleghi del Consiglio e con gli assessori di competenza se negli ultimi tempi, non ho partecipato a tutte le commissioni a nome del mio gruppo ma, purtroppo, il mio capogruppo mi ha negato questa possibilità, dicendomi che non avevo più diritto di parlare a nome del gruppo, nemmeno in sua vece. La mia attività da Consigliere ultimamente era mutilata poiché non ero più informato, ad esempio, sulle delibere di giunta e, soprattutto, sulle attività che venivano portate avanti a nome di Savigliano 2.0. 

Ed è per questo che ho scoperto soltanto a cose fatte che erano stati presentati un accesso agli atti e un’interrogazione sull’evento “Ri-Partyamo”, organizzato dalla Consulta Giovani. Naturalmente è nelle piene facoltà di un Consigliere interrogare l’assessore di competenza su ciò che ritiene più opportuno, ma un minimo di lungimiranza e buon senso avrebbero suggerito a questo Consigliere che, facendo anche io parte della Consulta Giovani, avrei potuto risolvere i suoi dubbi all’istante. Per questo motivo, in segno di protesta verso questa interrogazione, uscirò dall’aula quando verrà discussa. 

Giungo alla conclusione di questo mio intervento e mi scuso per essermi dilungato. Vorrei ringraziare i colleghi della minoranza: Marco, Antonello, Piergiorgio e Claudia, perché in questi ultimi mesi abbiamo lavorato veramente bene insieme, dimostrando che anche se proveniamo da partiti e idee diverse, la collaborazione è sempre possibile laddove persiste il buon senso e la volontà di operare per il nostro Comune. Da parte mia, questa collaborazione continuerà con voi anche quando sarò fuori da questo Consiglio. 

Le mie scuse vanno infine a tutti i miei elettori e ora mi rivolgo direttamente a Voi. Come detto, il mio percorso politico non termina qua, e spero che mi perdoniate se i miei principi non mi hanno permesso di proseguire nell’attività di Consigliere. La responsabilità politica mi ha imposto di dimettermi poiché quando vi chiedevo il voto lo chiedevo sia per me, sia per il mio candidato Sindaco: staccarmi da lui adesso avrebbe significato sconfessare la scelta di allora e ammettere pertanto l’errore politico fatto. Un errore personale a cui adesso posso rimediare soltanto con le mie dimissioni, che verranno consegnate ufficialmente dopo questo Consiglio Comunale. 

Ringrazio i Consiglieri, gli Assessori e il Sindaco. Ci siamo resi protagonisti di alcune belle battaglie in quest’aula e anche di alcuni momenti di costruttivo confronto democratico. 

La mia speranza è che ci ritroveremo di nuovo qui, fra qualche anno, magari a parti invertite. 

Grazie a tutti!

Giuseppe Bori

27.12.2019