Sono al momento otto gli astigiani che si sono rivolti all’associazione Casa del Consumatore per contestare i minori interessi corrisposti da Poste Italiane in seguito alla riscossione di buoni fruttiferi postali.
“I casi che stiamo trattando – esordisce Stefano Santin della Casa del Consumatore e consulente di Mi Manda Rai Tre – si riferiscono a consumatori che si trovano a vedersi offrire da Poste la liquidazione di buoni fruttiferi postali trentennali con rendimenti peggiorativi rispetto a quelli riportati sul retro degli stessi. Il problema nasce dalla modifica, al ribasso, dei tassi d’interesse dei buoni postali fruttiferi apportata dal D.M. del Tesoro del 13 giugno 1986”
La questione è stata sollevata in alcune puntate di Mi Manda Rai Tre trasmissione che annovera tra i suoi consulenti in ambito bancario l’astigiano Stefano Santin. Già numerose sono state le decisioni favorevoli ai consumatori che si sono visti restituire maggiori interessi da Poste Italiane.
I buoni oggetto di modifica riguardano quelli emessi fra il primo luglio del 1986 e il 31 ottobre del 1995, per i quali è stato utilizzato il modello della serie precedente P, nel periodo in cui erano però in collocamento quelli della serie ordinaria Q. Infatti, per effetto della nuova normativa, è stata cura degli uffici postali apporre agli stessi due timbri: uno sulla parte anteriore con la dicitura Q/P, l’altro sulla parte posteriore indicando la misura dei nuovi tassi. Questi si applicano, dunque, sia ai buoni emessi successivamente al decreto, sia a quelli emessi in precedenza. In buona sostanza, ne è conseguita la possibilità di modifica retroattiva dei tassi.
“Attenzione però – prosegue Stefano Santin – il timbro che modificava le rendite, apposto sulla parte posteriore di questi buoni, indicava i nuovi interessi fino al ventesimo anno, lasciando inalterato l’importo originariamente stabilito applicabile dal 21° al 30° anno. Inoltre vi sono dei buoni postali che, nonostante fosse stato modificato il tasso d’interesse al ribasso, hanno promesso interessi maggiori ai clienti di Poste, per un errore di quest’ultima”.
La questione non è di poco conto tenuto in considerazione che le differenze tra quanto effettivamente dovuto e quanto liquidato da Poste Italiane è solitamente del 30%- 40% in meno a sfavore del cliente.
“Per rendere l’idea sugli importi che andiamo a contestare a Poste Italiane i risparmiatori da noi assistiti vantano all’incirca 160mila euro in più rispetto a quanto hanno visto liquidare nel momento del riscatto dei buoni postali – conclude Santin – e pertanto per una ragione di equità e considerando i sacrifici di una vita dei risparmiatori, spesso anziani, abbiamo deciso di patrocinare i ricorsi contro Poste Italiane”.
I possessori dei buoni che hanno richiesto il pagamento, potranno farli controllare gratuitamente alla Casa del Consumatore per conoscere l’ammontare di quanto ancora dovuto da Poste Italiane.
L’associazione è a disposizione per chi intendesse avere informazioni in merito all’iniziativa contattando la sede allo 0141/530197 o via mail: [email protected]