Si è tenuta ieri sera, venerdì 10 gennaio, la serata di incontro organizzata dal gruppo Fratelli di Italia di Saluzzo, “Saluzzo incontra” con l’ospite Diego Fusaro, filosofo e saggista.
Presenti all’evento il sign Giorgio Felici presidente provinciale di Confartigianato, il sindaco di Casteldefino Anello; sindaco di Racconigi Valerio Oderda; Letizia Martino, Consigliere Comunale a Sanfrè; Roberto Mellano sindaco di Envie, il consigliere regionale Paolo Bongioanni, il consigliere Massimo Garnero e l’Onorevole Monica Ciaburro, deputata di FdI.
Proprio quest’ultima apre la serata: “Cerco di fare il mio dovere per un luogo che se lo merita, abbiamo un governo che fa di tutto per uccidere ciò che ancora abbiamo di buono. Giorgia Meloni pone l’attenzione a chi ne ha più bisogno, e non tramite un reddito di cittadinanza ma creando ed aiutando le condizioni di lavoro. Siamo sotto attacco come popolo e dobbiamo difenderlo in europa, mi fa enorme piacere avere qui Diego Fusaro perchè ha tutta la mia stima, ha una capacità di sintesi e impeccabile ed affronta i temi in una maniera esaustiva ed ineccepibile”.
Molti i temi trattati dal filosofo e saggista Diego Fusaro, al centro dell’incontro con un lungo intervento: “Ritengo che la politica debba sempre confrontarsi con la cultura e vi ringrazio per l’invito e la sensibilità culturale, ringrazio i numerosi convenuti. Molteplici sono le problematiche connesse al problema che stiamo per affrontare, ma cercherò di essere più preciso e specifico. In sintesi ritengo di poter sostenere che il nemico principale odierno, sia quello che definirò in maniera semplicistica, il GLOBALISTA che è la figura imperante. Il discorso del globalista è quello che aspira a definire il mondo intero senza confini e senza merci diversificate, così che le merci possano fluire senza ostacoli sradicando confini ed identità,ovvero la volontà di colui che aspira a produrre la neutralizzazione di ogni stanza .
Lo stato sovrano nazionale crede di poter intervenire nel mercato dominandolo e facendolo brillare, lo stato domina con sovranità etica e può disciplinare la bestia selvatica del mercato. Il tradizionale conflitto di classe dopo il 1989 è completamente mutato, complotta ad oggi da speculatori senza anima: bisogna distinguere tra la vecchia classe borghese, che era una classe dialettica che poteva produrre figure di coscienza infelice, erano borghesi ma non capitalisti, oggi invece la classe dominante è composta da soggetti cinici ad alienazione dell’immaginario e detestano la cultura borghese del passato, un argine di resistenza, la definirei quasi anti borghese. La classe dominante – prosegue Fusaro – vive di usura finanziaria chiamandola oligarchia finanziaria, o aristocrazia finanziaria ovvero classe che vive di rendita, perché spossessa ed usurpa i beni delle classi piccole proletarie tramite raggiri e usurpazioni burocratiche. Il grande inganno contemporaneo è trasformare il lavoratore salariato in partite iva con un grande paradosso, ovvero le grande battaglie delle partita iva, in perfetto accordo con i signori, ma sono battaglie contro la classe dominante“.
“Voi trovate come partite iva vecchi operai che faticano a mettere insieme il pranzo con la cena inventandosi imprenditori di se stessi – continua il saggista, rivolgendosi ad un pubblico partecipe – Il giovane che se ne va da Cuneo a New York ad aprire l’impresa per poi tornare a casa e spigare la povertà di chi rimane in Italia a fare il povero, o colui che fa l’Erasmus, Erasmus è un acronimo e favorisce la mobilità dei giovani facendo li vivere nell’anima della gobalizzazione. Precario è colui che prega di fronte al padrone per avere qualche diritto che come viene elargito viene poi detratto. L’eclisse della borghesia è sotto gli occhi di tutti, perchè non si stanno solamente ammazzando le classi lavoratrici, ma anche i ceti medi sono massacrati dalla nuova aristocrazia finanziaria“.
Dopo questa prima parte, che si potrebbe dire introduttiva, viene poi affrontato il tema della lotta all’evasione, molto sentito dal pubblico presente. “Il teorema della lotta all’evasione, significa lotta contro la casse lavoratrice e ceto medio: la lotta all’ evasione sarebbe giusto come concetto, ma viene utilizzato per schiacciare gli altri, il piccolo imprenditore paga anche il 70% di tassazione mentre il grande ne paga solamente il 5%. Il confine del conflitto vede classe media e lavoratrice dalla stessa parte e il grande cosmopolita dall’altra. La globalizzazione significa che il piccolo verrà spazzato dal grande.
Il nuovo capitalismo vuole trasformare il lavoratore come un migrante senza patria, che viene coltivato in batteria a vivere in questa maniera , vive nell’erranza spostato a seconda delle esigenze del capitale. L’immigrazione di massa svolge una funzione decisiva, perché il capitalismo senza frontiere vuole manodopera a basso costo, e non è vero che l’italiano non vuole più fare certi lavori, bensì non si accetta più di farlo in determinate condizioni di lavoro. La globalizzazione di massa mira a distruggere ciò che è la comunità solidale, ed i valori condivisi che una comunità può avere, questo facilitato per il capitale globalista con la migrazione di massa“.
Sull’Europa: “Le democrazie nella modernità sono esistite oltre lo stato sovrano nazionale, lo stato cosmopolita mira alla distruzione delle sovranità. La carta costituzionale italiana all’art 1 dice che la sovranità appartiene al popolo: il governo italiano però è un governo, dove non è il popolo che decide, ma nel quale Bruxelles comanda e Roma risponde, dove i politici diventano maggiordomi dell’economia. L’unione europea è un dispositivo per colpire chi lavora, ci vuole la creazione di una nuova classe intellettuale che pensa alla liberalizzazione del pensiero e non un tutti contro tutti. Bisognerebbe ricartografare la realtà, rimettere in discussione l’ovvio. La differenza che ormai viene fatta da migrante a immigrato, un migrante e un apolide dell’esistenza un precario. Il fabula docet che ne traiamo, è che il capitale non vuole reintegrare loro ma disintegrare noi, l’altro punto dolente sono quelle che definisco le sinistre che io definisco fucsia ed arcobaleno, che reputo essere non la soluzione, ma il problema, e bisogna combattere queste sinistre che sono il completamento ma non una soluzione“.
Dopo una serie di domande da parte del pubblico, anche di attualità saluzzese, (“Bisognerebbe semplicemente che ci fosse uno stato che non permette alle aziende di trasferirsi all’estero” così Fusaro sul caso Mahle), la serata si è poi conclusa con i ringraziamenti da parte dei presenti, soddisfatti dal confronto avuto con il filosofo, il quale ha così trattato i macro temi della politica odierna e della società che siamo e che ci caratterizza.
“Fratelli d’Italia ringrazia, e invoglia i partecipanti ad essere ancora più numerosi al prossimo incontro“.