La Commissione europea e gli Stati che ne fanno parte, hanno deciso di accogliere la proposta di innalzare la soglia a favore dei contributi da riconoscere ai produttori vitivinicoli più esposti alle conseguenze dei dazi introdotti oltre Atlantico dagli Stati Uniti d’America quale nefasto effetto della disputa tra i due continenti sugli aiuti pubblici agli opposti colossi industriali Boeing e Airbus.
In pratica, le spese già oggi ammissibili, che formano i progetti delle campagne promozionali sui prodotti enologici made in UE – e soprattutto in Italy e in Piemonte – saranno cofinanziati non più al 50 bensì al 60 per cento del loro totale, e ciò al fine di assorbire le conseguenze e i rischi recessivi delle nuove maggiori tariffe doganali introdotte dal governo di Washington.
Un provvedimento che è partito dal pressing della Parlamentare europea Gianna Gancia, autrice di una specifica proposta assieme al collega di gruppo in quota Lega onorevole Marco Campomenosi: “Ha prevalso il buon senso, la sola vera rivoluzione capace di riportare Bruxelles e le sue istituzioni fra la gente e nell’economia reale – commenta Gancia, rappresentante del Piemonte a Strasburgo – Era infatti assurdo che a pagare il prezzo di una diatriba dove l’Italia non aveva alcuna corresponsabilità fossero proprio quei prodotti la cui incidenza e il cui peso specifico, in termini qualitativi e di quantità realizzate, si concentra appunto nelle nostre regioni. L’Europa, quando ragiona e agisce come soggetto politico sussidiario e non come sommatoria di singoli Stati, è in grado di fronteggiare emergenze che, anche quando sono o sembrano geograficamente circoscritte, dalla crisi industriale a quella immigratoria, in verità sono emergenze di tutti. Avanti così con buon senso“.
c.s.