La scritta “Juden hier” e la stella di Davide tracciate sulla porta di casa di Aldo Rolfi, figlio di Lidia Beccaria, sono una reazione intimidatoria a un articolo in cui Aldo, con l’avvicinarsi della Giornata della Memoria, ha voluto ricordare la madre, dicendo che oggi, “insieme alla memoria, cresce l’antisemitismo”.
La famiglia Rolfi non è di origine ebraica: nel campo di concentramento di Ravensbrück Lidia era una deportata politica. Compiere un gesto antisemita per colpire la sua memoria – di partigiana, di deportata e di figura pubblica che ha dato voce alle vittime del nazifascismo – pare una scelta strategica: quella scritta mette insieme odio razziale e politico, nel tentativo di costruire un nemico.
Come Comitato “Duccio Galimberti”, ribadiamo quanto già è stato detto dal Sindaco di Cuneo, nonché Presidente del Comitato: esprimiamo piena solidarietà ad Aldo Rolfi e a chi si sente minacciato da questo orribile gesto, nonché la ferma condanna tanto del fatto in sé, quanto del contesto storico, politico e culturale che lo legittima. L’impegno del Comitato è a far sì che questa legittimazione venga meno.
Invitiamo chi è coinvolto nelle prossime iniziative della Giornata delle Memoria – quelle didattiche e quelle rivolte alla cittadinanza – a sollecitare nel pubblico una riflessione sull’accaduto.
Aderiamo al presidio indetto per questa sera alle 21 a Mondovì, in via Lidia Rolfi, e alle iniziative che seguiranno.