Generale indebolimento del clima di fiducia tra le imprese manifatturiere della Granda, mentre i servizi continuano a suggerire piena fiducia negli imprenditori. A dirlo è l’indagine di previsione per il primo trimestre del 2020 realizzata da Confindustria Cuneo nel mese di dicembre su un campione di circa 320 imprese associate. I dati sono stati illustrati dal presidente Mauro Gola, dal direttore Giuliana Cirio e dalla responsabile del Centro Studi Elena Angaramo.
“Il primo semestre dell’anno è sempre un po’ attendista – ha spiegato Gola -. A livello internazionale lo scenario politico non contribuisce a predisporre agli investimenti. La tensione in Medio Oriente comporta un potenziale innalzamento del prezzo del petrolio, che fa scendere ulteriormente il Pil italiano. La propensione al risparmio delle famiglie aumenta, i consumi interni scendono e si registra un clima non così sereno. Tuttavia in questo contesto la Granda tiene nonostante un calo fisiologico nella prima parte dell’anno”.
Le imprese manifatturiere, già prudenti lo scorso trimestre, esprimono ora valutazioni più misurate su produzione, ordini interni e occupazione, pur consolidando le aspettative sull’export. Il ricorso alla cassa integrazione sale di oltre 3 punti, portandosi al 10,6%, cede quasi 2 punti il tasso di utilizzo degli impianti e si riduce la propensione ad investire.
Qualche segnale di decelerazione del ciclo anche nelle previsioni delle imprese dei servizi, che restano comunque nel complesso espansive. Si mantiene elevato il tasso di attività, si rafforzano occupazione e ordini, stabile il tasso di utilizzo delle risorse aziendali, prossimo allo zero il ricorso alla cassa integrazione.
Presenti alla conferenza stampa anche i vice presidenti Amilcare Merlo, Alberto Biraghi, Gabriele Gazzano e PierPaolo Carini, che hanno risposto ad alcune domande sul momento economico. “I dazi? Per quanto riguarda i formaggi finora non abbiamo riscontrato grosse problematiche, ma un impatto negativo dobbiamo aspettarcelo”, ha commentato Biraghi. Si è parlato anche di Brexit, su cui è intervenuto Merlo: “Vista la mia esperienza personale, io dico che questo è il momento di investire e non di scappare. Bisogna restare là ed anzi rafforzare la nostra posizione in quel mercato, senza farsi prendere dall’emotività del momento”. Gazzano ha poi richiamato l’attenzione ancora una volta sull’isolamento della nostra provincia: “Da troppo tempo il nostro territorio ha una posizione marginale. La mancanza di infrastrutture pesa sulle nostre imprese, bisogna lavorare in sinergia per cercare di avere viabilità ed infrastrutture degne della nostra provincia”. “C’è anche un isolamento culturale da abbattere – ha concluso Carini -: vivere nella nostra provincia ha senza dubbio degli handicap, ma abbiamo anche tanti vantaggi che dobbiamo fare fruttare attraverso il dialogo e il confronto”.