“Quello che è accaduto a Mondovì ha lo scopo, come altri gesti a cui assistiamo ormai troppo spesso, di spostare il limite, di forzare la mano, di provare a mettere in discussione anche ciò che invece è a fondamento della nostra Repubblica” – afferma Marco Grimaldi, capogruppo di LUV in Regione. – “Lo diciamo apertamente, questi gesti sono vigliacchi e disgustosi. Noi siamo qui, oggi come ogni giorno, a ribadire che il Piemonte è antifascista e che i revisionisti, i fascisti, i nostalgici, non passeranno. Mai“.
“Dobbiamo reagire!” – affermano Marco Grimaldi e il consigliere del PD Daniele Valle, dopo la scritta ‘Jude hier’ (qui abita un ebreo) comparsa sulla porta di casa della famiglia di una staffetta partigiana e prigioniera politica a Ravensbruck. – “La misura è colma e la legittimazione di razzismo e violenza verbale ha riportato a galla anche l’antisemitismo. D’altra parte spadroneggia una destra vile, che un giorno vota il sigillo civico per Liliana Segre, e due giorni dopo propone leggi razziali contro i rom“.
“Il problema è serio e il caso Mondovì è l’ultimo in ordine di tempo; oggi” – ricordano Grimaldi e Valle – “una senatrice di 90 anni sopravvissuta ad Auschwitz necessita della scorta. Per questo motivo abbiamo chiesto a tutti coloro che che non accettano questa barbarie di affiggere davanti alle propria porta di casa l’adesivo ‘qui abita un’ebreo, qui abita un’antifascista’. Non ci intimidiranno“.
c.s.