Domenica 26 gennaio 2020 sarà ricordata negli annali dello sci alpino come la giornata della sedicesima gara individuale su ventuno in Coppa del Mondo con almeno un’italiana sul podio. E il merito ancora una volta è di Marta Bassino.
La ventiquattrenne atleta del Centro Sportivo Esercito ha completato il suo perfetto weekend a Bansko chiudendo al secondo posto in Super-G, battuta soltanto dalla regina
delle nevi Mikaela Shiffrin (Ski and Snowboard Club Vail).
La campionessa statunitense ha vinto con il tempo di 1’,10”,88/100, precedendo l’azzurra di Borgo San Dalmazzo per 29/100. Terza a 70/100 una rinata Lara Gut-Behrami (Sporting Gottardo). Prova sfortunatissima invece per Federica Brignone (Carabinieri), che era in testa fino a poche porte dal traguardo, quando ha infilato un telo con la mano ed è caduta.
Stessa sorte anche per la cesanese Francesca Marsaglia (Centro Sportivo Esercito): dopo la gara si è sottoposta a una radiografia alla mano e alla gamba sinistra, con esito per fortuna rassicurante. Ancora punti preziosi invece per Elena Curtoni (Centro Sportivo Esercito), settima, ma anche per Laura Pirovano (Fiamme Gialle), ventiseiesima.
In classifica generale Mikaela Shiffrin sale a quota 1225, contro gli 855 di Federica Brignone e gli 830 di Petra Vlhova. Marta Bassino è al quarto posto con 620 punti.
Il prossimo appuntamento della Coppa del Mondo femminile sarà nel prossimo fine settimana a Rosa Khutor, la località che ospitò le gare di sci alpino delle Olimpiadi di Sochi 2014, dove sono in programma una Discesa e un Super-G sabato 1 e domenica 2 febbraio, ma Marta non ci sarà come aveva già programmato. “Questo è un risultato che mi rende orgogliosa di quanto sto facendo, sta uscendo una stagione molto buona. – ha dichiarato Marta a fine gara – Chiaramente la mia base di partenza rimane il Gigante, però posso fare buoni piazzamenti anche in altre discipline e lo sto dimostrando, anche se ammetto che a Bansko la situazione della pista è un po’ particolare. La mia trasferta all’Est finisce qui: non gareggerò a Sochi per tornare a casa, staccare qualche ora la spina e riprendere ad allenarmi. Voglio dedicare il secondo posto a tutti coloro che lavorano con me e che spesso non si vedono. Dietro c’è un lavoro enorme del team fra allenatori, skiman, preparatori e anche la mia famiglia che mi sostiene ogni giorno”.