“Partigiani titini infami e assassini”: è questo il testo dello striscione apparso a Cuneo ed in cento città italiane in occasione del Giorno del Ricordo, affiancato dalla ‘tartaruga frecciata’ simbolo di CasaPound Italia, che ha anche tenuta la tradizionale commemorazione con fiaccolata a Savigliano, nella serata di sabato 8 febbraio.
“Stiamo assistendo negli ultimi anni – spiega CPI in una nota – a un crescendo di iniziative da parte di associazioni nostalgiche tese ad operare una revisione storica di quanto accaduto nella Venezia Giulia, in Istria e in Dalmazia dopo il 1943, una vera e propria ondata di revisionismo e negazionismo che getta fango sulle decine di migliaia di vittime innocenti dei criminali di guerra titini”.
“Sono questi gli ‘eroi’ che oggi associazioni come l’ANPI intendono celebrare – prosegue CasaPound – persino in occasione del Giorno del Ricordo, spesso col benestare di amministrazioni locali che finanziano con i soldi dei cittadini iniziative spregevoli e in palese violazione della legge 30 marzo 2004, n. 92 con la quale è stata istituita la giornata in memoria dei martiri delle foibe. È evidente che, se c’è ancora chi riesce a mettere in discussione fatti come quelli che hanno condotto alla morte e all’esodo di tantissimi nostri connazionali, sia necessario un maggiore sforzo da parte delle istituzioni per riaffermare il significato e il valore della giornata di oggi e la corretta verità storica”.
“Un primo vero grande segnale necessario per ottenere finalmente un riconoscimento per la tragedia delle Foibe e dell’esodo di 350.000 italiani sarebbe rappresentato dalla revoca del titolo di cavaliere di gran croce decorato di gran cordone, il più alto riconoscimento assegnato dalla Repubblica italiana, ad un criminale di guerra quale Josip Tito, come CasaPound Italia ha già pubblicamente chiesto. Si tratterebbe di un passo fondamentale che in una Nazione che ha memoria per i propri figli martirizzati per mano dei terroristi titini si concluderebbe in tempi celeri e con l’unanimità dell’assise parlamentare. In Italia, invece, assistiamo ancora ad atteggiamenti ambigui da parte, ad esempio, del Partito democratico che – conclude CPI – se da una parte parla di memoria, dall’altra continua ad ammiccare apertamente e senza vergogna ai nostalgici del regime titino concedendo sale e contributi che, invece, andrebbero totalmente azzerati”.
c.s.