Venerdì 14 febbraio, i donatori di sangue della Fidas Monregalese organizzeranno uno spettacolo-testimonianza sulla talassemia finalizzato a sensibilizzare i più giovani sul valore del dono.
A partecipare saranno infatti le classi 5° delle scuole superiori di Mondovì che potranno ascoltare l’attrice Marsha De Salvatore raccontare con grande sensibilità e umorismo la sua storia e le implicazioni con il mondo dei donatori di sangue. Un’artista unica perché capace di affrontare un tema delicato e serio come la talassemia riuscendo a far ridere gli spettatori.
Al termine dell’evento, gli studenti potranno sottoporre le proprie domande a Marsha De Salvatore e ottenere tutte le informazioni sulla donazione di sangue. L’evento non si concluderà però venerdì, infatti al termine dello spettacolo i ragazzi compileranno un breve questionario e potranno scegliere se partecipare al “Donation Day”, l’iniziativa organizzata dai volontari dei donatori di sangue della Fidas Monregalese che si rendono disponibili ad accompagnare direttamente i diciottenni per la loro prima donazione.
Un’occasione e un servizio nato per permettere ai giovani di svolgere un atto consapevole e soprattutto responsabile, a diretto contatto con volontari e donatori già impegnati nel mondo della donazione di sangue. “I ragazzi più giovani – spiega Marsha De Salvatore – solitamente decidono subito di donare il sangue perché io riesco a farli ridere, per loro è un gesto semplice e quasi banale, anche se non scontato, ma per chi è malato significa vita. Io, ad esempio, necessito di trasfusioni di sangue ogni due settimane e semplicemente oggi non sarei qui se non fosse per i donatori di sangue.”
Marsha De Salvatore è una donna Italo-Americana anzi Calabro-Americana dal fortissimo senso dell’umorismo. La sua storia è quella di una ragazza come tante: nata da genitori emigrati che però conservano le tradizioni meridionali portandole nel cuore nonostante la lontananza dalla terra d’origine.
Marsha è però affetta da Anemia Mediterranea, una malattia cronica che porta con sé la necessità di sottoporsi a trasfusioni di sangue frequenti, volutamente ha scelto di tenere nascosta la sua malattia, fin quando ha compreso che è grazie alle tante persone che donano il sangue che oggi può condurre una vita normale. Da questa nuova consapevolezza è nata l’idea di creare una commedia che ha la speranza di sensibilizzare le persone a donare il sangue ed è mirata a dare dignità a coloro che, come lei, sono affetti dalla Talassemia e non dovrebbero mai nasconderlo.
c.s.