La storica frazione di Revello è in questi giorni al centro di un doppio evento che ha visto come protagonista il Parco del Monviso.
«Si tratta del completamento di due diversi interventi che hanno richiesto una intensa serie di contatti e che si sono finalmente concretizzati in questa fase – per noi – di fine amministrazione» commenta il presidente Gianfranco Marengo.
Interventi di riqualificazione
Sono iniziati a metà febbraio alcuni interventi di riqualificazione di un’area, posta a lato del viale di accesso al borgo e alla centrale Piazza Roma, attraverso la storica “porta di Revello”.
La zona, di circa 300 metri quadrati, ha ospitato per un lungo periodo i cassonetti dei rifiuti, ora rimossi. L’intervento prevede il risanamento di un muro di fondo, la sistemazione del fondo e la creazione di una recinzione in legno.
I lavori, progettati dall’Ufficio Tecnico del Comune di Revello e finanziati dal Parco del Monviso, prevedono anche un intervento per rimettere in sesto il raccordo della strada di accesso, nei pressi della Casa di Caccia, con la Statale ex Laghi di Avigliana.
I lavori sono eseguiti dall’impresa Martino Pierangelo di Revello per una spesa di circa 16.500 euro.
Il Parco del Monviso nel 2018 ha stanziato fino a 20mila euro per realizzare alcuni interventi, in collaborazione con il Comune di Revello – per la parte progettuale e realizzativa – e dell’Ordine Mauriziano, proprietario dell’area per la riqualificazione del borgo storico di Staffarda.
Il Parco – lo ricordiamo – ha in gestione tutta la tenuta agricola circostante il nucleo centrale, rimasto di proprietà dell’Ordine Mauriziano, acquistata una decina d’anni fa dalla Regione Piemonte.
La sede legale per il “Biodistretto del Monviso”, il biologico locale che raggruppa 28 aziende e un Parco
Se facciamo un passo indietro vediamo come nelle valli Cuneesi e Valdesi, 35 anni fa circa, è nato uno dei primi gruppi organizzati di agricoltori bio d’Italia.
Una filosofia di produzione e trasformazione del cibo che si è affermata nel tempo con una crescita costante di export e fatturati.
Approfittando di fondi europei del Psr “Creazione di filiere corte, mercati locali ed attività promozionali”, è nata una rete che, per ora, conta 28 imprese agricole biologiche, di cui svolge il ruolo di capofila la Coop. Il Frutto Permesso di Bibiana, riunite sotto il marchio “Bio d’Oc Monviso”.
Di questa aggregazione è partner il Parco del Monviso, mentre la sede legale è presso l’Abbazia di Staffarda: «Abbiamo voluto individuare in Staffarda il luogo simbolo, in quanto storicamente e geograficamente è il punto d’incontro tra le vallate e la pianura saluzzese e pinerolese – spiega il presidente del Parco Gianfranco Marengo – È stata molto importante la collaborazione e il supporto fornitoci dall’Istituto Malva Arnaldi di Bibiana».
«La rete – spiega Dario Martina, referente de Il Frutto Permesso – si prefigge di distribuire i nostri prodotti a livello locale. Vorremmo che entrassero nell’alimentazione quotidiana di residenti e turisti. Parliamo di ortofrutta fresca e trasformata, carne bovina, suina ed ovicaprina, prodotti caseari ed erbe aromatiche. L’obiettivo finale che si intende raggiungere con il Progetto, attraverso un’opera di animazione rivolta alle aziende agricole, ai Comuni e agli Enti di promozione culturale e turistica è la costituzione di una infrastruttura più stabile e duratura nel tempo: il Biodistretto del Monviso».
Oltre ad un’opera di capillare diffusione dei prodotti Bio d’Oc Monviso nella ristorazione locale, nei bar, nei rifugi, nei negozi, nelle refezioni scolastiche e ospedaliere, verrà messa in piedi una serie di iniziative promozionali che passeranno attraverso alcuni grandi eventi locali come il Tour Monviso Trail ed il calendario di concerti “Suoni dal Monviso”.