Al Lions Club Mondovì Monregalese Enzo Garelli illustra la storia del “Carlevè ‘d Mondvì”

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Una serata sulla storia del Carlevè d’ Mondvì si è tenuta, con numerosi soci ed ospiti presenti, al meeting del Lions Club Mondovì Monregalese. 

Un relatore d’eccellenza: Enzo Garelli, socio Lions e Patron del Carnevale per molti anni, che ha saputo rendere unico questo meeting, raccontando ed approfondendo, nei suoi aspetti culturali e sociali, la storia del Carlevè d’ Mondvì.

E non poteva mancare il saluto del Moro con la Bela Monregaleisa, i Menestrelli e la Corte, e con il presidente del Carlevè  Enrico Natta.

Il presidente Lions Angelo Bianchini ha aperto la serata con un accenno storico sulla sua città natale, Venezia: “Nell’anno del cinquantenario del nostro Lions Club, non poteva mancare una serata dedicata alla storia del Carnevale. Ringrazio per la nutrita presenza ed in particolare ringrazio il relatore, il nostro amico Lions Enzo Garelli. Permettetemi di ricordare brevemente anche un altro Carnevale: quello di Venezia, la mia città natale, che è stato celebrato ampiamente nella pittura, nella musica, nella fotografia, nel cinema e televisione, nei vari media ed in modo particolare nel teatro. Proprio per il teatro di San Luca a Venezia Carlo Goldoni scrisse nel 1761 la commedia “Una delle ultime sere di carnevale”.

Enzo Garelli ha voluto cominciare la sua ricca relazione così: «A quanti si sono adoperati e si adoperano per mantenere Mondovì all’altezza delle sue tradizioni e della sua fama di città ridente, anche quando c’è poco da ridere. Questo è un pensiero del professor Ernesto Billò, che tramite il suo libro “Sorridi Mondovì” ha raccolto tutte le notizie possibili sui Carnevali Monregalesi e le ha descritte e commentate come solo lui sa fare. Per cui tutto quello che vi racconterò, in gran parte, è merito suo».

«La nascita del Carnevale si perde nella notte dei tempi, dall’antica Babilonia all’Egitto e a Roma, mascherate, bagordi, i baccanali, ma soprattutto i saturnali, che appaiono la più diretta anticipazione del Carnevale». – ha spiegato Garelli, che ha aggiunto – « A Mondovì i primi accenni di Carnevale compaiono a fine medioevo, ma le prime testimonianze certe sono datate 1564. A Piazza esistevano due abbazie, una in Piazza Maggiore e l’altra alla “Porta di Vico”. Gli abati raccoglievano le offerte per poter comprare vino e cibo da distribuire gratuitamente alla popolazione e invitarla a festeggiare.

Dal 1564 al 1848 il carnevale di Mondovì è sempre stato festeggiato.Dal 1848 al 1945 il Carnevale di Mondovì è descritto anno per anno sui giornali locali con articoli e fotografie e vi posso assicurare che carri allegorici, costumi, libagioni, intendo dire vino a volontà con canti, balli e tanti episodi da non raccontare, non hanno nulla da invidiare ai Carnevali attuali. Ma il Carnevale che conosciamo rinasce nel 1950. Rinasce l’Italia, rinasce Mondovì.  La guerra è finita e ci lascia distrutti, difficile rialzarsi ma si sa, la vita vince sempre. Prima si pensa alla famiglia, poi al lavoro e subito dopo allo svago. Riaprono i cinema,i teatri, le sale da ballo e subito si pensa al Carlevé d’Mondvì ed è la Gazzetta di Mondovì a lanciare i primi segnali di rinascita.  Ma sono i “Cuori in festa”, il Carnevale dei bambini dell’oratorio a dare l’esempio».

Sono quindi state illustrate da Garelli tutte le figure storiche nel Carlevè d’ Mondvì, con interventi dello storico Ernesto Billo’, che ha saputo unire conoscenza e passione per il Carlevè. Il tutto accompagnato dalla voce unica di Ada Prucca unita all’ironia coinvolgente di Giancarlo Bovetti, accompagnati  dalla chitarra del maestro Mario Manfredi.

cs