La Guardia di Finanza si posiziona al primo posto tra le Forze di polizia nazionali, con il 70,4 per cento della fiducia dei cittadini (+2,1 per cento rispetto al 2019). Questo straordinario risultato, motivo di comprensibile soddisfazione per le Fiamme Gialle, è stato reso noto in occasione della presentazione del trentaduesimo “Rapporto Italia” di “Eurispes”, svoltasi a fine gennaio presso l’aula magna dell’università “La sapienza” di Roma.
Il Comandante Generale della Guardia di Finanza, Generale di Corpo d’armata Giuseppe
Zafarana, dopo aver espresso «grande soddisfazione» per l’importante riconoscimento, ha affermato: «A fare la differenza e a dare questa percezione forte all’opinione pubblica italiana è stata la consapevolezza che, il nostro, è un lavoro che produce effetti positivi a vantaggio di tutti».
è la stessa soddisfazione, associata all’orgoglio di indossare quella divisa, che si percepisce colloquiando con il Colonnello Luca Albertario, da settembre Comandante Provinciale delle Fiamme gialle della Granda.
«Credo che il nostro operato a favore della legalità sia percepito sempre più nella sua giusta dimensione dai cittadini, i quali ci vedono come un presidio indispensabile, tutt’altro che avulso dalla società e anche al di là dei nostri compiti operativi classici».
A riprova dell’esistenza di un cordone ombelicale via via più forte, nei giorni scorsi, presso la caserma “Cesare Battisti”, sede del Comando Provinciale delle Fiamme Gialle, si è tenuto un incontro per promuovere la donazione di sangue, organi e tessuti, organizzato dal Comitato di Cuneo della Croce rossa italiana.
Al riguardo il Colonnello Albertario ha commentato: «Il Corpo, oltre ad assolvere i compiti di salvaguardia della sicurezza economica e finanziaria della collettività, è da sempre aperto alla società civile, anche attraverso eventi a carattere benèfico».
Il Comandante ha gestito incarichi di vertice in varie regioni ed è toscano, con radici a
Siena.
Se gli si chiede quale sia stato l’impatto con la nuova realtà territoriale, la risposta è: «Ho tratto impressioni positive dagli incontri con la popolazione, con le autorità, con i colleghi delle Forze dell’ordine e con i rappresentanti delle realtà produttive. Per certi versi la Granda, che è grande davvero anche in termini geografici, mi ricorda la mia terra d’origine e ne sto conoscendo le tante sfaccettature, a iniziare dall’intraprendenza imprenditoriale e dalla voglia di fare che, ad esempio, ne stanno decretando il successo turistico malgrado le indubbie problematiche della carenza infrastrutturale».
Sul fronte della lotta all’evasione e all’elusione fiscale, le direttive impartite dal Comandante Provinciale riguardo all’attività d’indagine delle Fiamme Gialle, legate a quelle nazionali, evidenziano la necessità di tenere sotto controllo tanto il “piccolo” quanto il “grande”.
La verifica dell’emissione regolare degli scontrini resta importante, ma altrettanta attenzione viene dedicata ai controlli relativi ad attività economicamente più rilevanti in tutti i settori.
«È un dato di fatto che questa sia una provincia in generale “sana”, ma è evidente che non possa essere immune da violazioni delle regole che noi abbiamo il dovere di far applicare, reprimendo chi non le rispetta e così facendo danneggia tutta la collettività», sottolinea il Colonnello Luca Albertario.
Per farlo, il Comandante Provinciale ha a disposizione più di trecento uomini e donne ben preparati, assai motivati e ligi al dovere.
«Il Comando territorialmente è suddiviso nei Gruppi di Cuneo e di Bra», spiega. «Dal primo dipendono le Compagnie di Cuneo e di Mondovì, la Tenenza di Ceva e la Stazione del Soccorso alpino. Al secondo afferiscono la Tenenza di Saluzzo e quella di Fossano. Ritengo sia una buona organizzazione, anche logistica, a cui si aggiunge il Nucleo di polizia economico finanziaria stanziato nel capoluogo».
Dal punto di vista dell’organico un rafforzamento sarebbe sempre auspicabile, però questo è un discorso che concerne tutte le Forze dell’ordine.
Un tema che sta molto a cuore al Colonnello Albertario è la repressione del fenomeno del lavoro nero: « È una questione di civiltà, oltre che di rispetto delle norme. Chi vi ricorre, oltre a ledere la dignità delle persone e a volte a metterne a repentaglio la sicurezza, attua una concorrenza sleale rispetto a chi segue le regole. Credo sia un altro esempio di servizio alla collettività da parte delle Fiamme Gialle che integra il ruolo di Polizia economico finanziaria».
Al termine del nostro colloquio, il Colonnello Albertario si sofferma su quello che considera uno dei numerosi fiori all’occhiello del Comando Provinciale cuneese della GdF, il Soccorso alpino di cui parliamo nel box sottostante: «Come Comandante Provinciale cuneese, considero molto importante il contributo che i Finanzieri possono portare nella Granda, nei territori di montagna, in termini di alta professionalità e di prontezza operativa».
Il Soccorso alpino è fondamentale
Il Soccorso alpino della Guardia di Finanza nel corso della stagione invernale, oltre ai tradizionali compiti finalizzati al soccorso e alla ricerca di persone disperse in ambiente montano, espleta, presso i vari comprensori sciistici del cuneese, l’attività di vigilanza su piste da sci.
Tale attività è finalizzata alla verifica delle condizioni di sicurezza degli impianti e, laddove necessario, a fornire assistenza agli eventuali sciatori infortunati. In particolare, nei primi mesi della stagione invernale 2019-2020, i militari del Sagf di Cuneo hanno prestato soccorso a diversi utenti infortunatisi nel comprensorio della “Riserva bianca” di Limone Piemonte.
Inoltre, nell’àmbito degli altri compiti di istituto affidati alla stazione, anche per questa stagione invernale continuano a essere svolti dalle unità cinofile abilitate alla ricerca in valanga in collaborazione con il personale del Cnsas (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico), i turni a disposizione per soccorso in caso di valanghe presso l’aeroporto di Levaldigi.
Di recente, al fine di potenziare la componente cinofila e svolgere in maniera più incisiva la peculiare attività della ricerca in valanga, oltre alle tre unità cinofile già attive, è stata abilitata una nuova unità. Nello specifico comparto, per mantenere l’elevato grado di
addestramento e per raffrontarsi con le altre realtà europee, nell’àmbito di scambi tecnici avallati dall’Icar (International commission for alpine rescue), vengono svolte diverse esercitazioni internazionali periodiche.
Nei primi giorni del mese di gennaio è stata svolta un’esercitazione di ricerca in valanga a Zakopane, in Polonia.
I militari del Sagf, infine, svolgono la specifica attività di Polizia giudiziaria, sul versante economico finanziario, eventualmente delegata dall’Autorità giudiziaria, per gli illeciti di natura penale commessi in ambiente montano.