Coronavirus, commercio e turismo della Granda vogliono risposte: “Pagato prezzo troppo alto”

Pesanti danni riscontrati negli ultimi giorni, Confcommercio ha convocato un tavolo coinvolgendo le due Atl della provincia di Cuneo: "Torniamo alla normalità"

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Gli effetti negativi dell’emergenza coronavirus si fanno sentire in maniera pesante sul commercio e sul turismo della Granda. I dati peggiori riguardano le sale da ballo e le discoteche, chiuse dopo l’ordinanza emessa dalla Regione. Ma anche i numeri del turismo preoccupano: -85% negli ultimi giorni per il turismo di affari, -70% per le strutture ricettive, -90% per l’organizzazione di eventi. Anche i bar (-40%) e i ristoranti (-50%) risentono del clima che si è venuto a creare, così come i negozi: abbigliamento (-40%), gioielli e accessori (-50%), fiori (-40%), arredamento (-20%). E poi il commercio ambulante (-40%) e i servizi (benzinai al -40%, agenti di commercio al -70%). Gli unici a segnare segni positivi in questi ultimi giorni sono, naturalmente, le farmacie (+15%), le imprese di igiene della persona e della casa (+20%) e il commercio alimentare (+10%).

I dati sono stati diffusi da Confcommercio Cuneo nel corso del tavolo convocato per fronteggiare questa situazione eccezionale. “C’è stata una comunicazione distorta e sbagliata che ha creato inutili allarmismi – ha esordito il presidente di Confocmmercio Cuneo Luca Chiapella -. Questa situazione ha prodotto danni importanti per le imprese. Questa non è un’emergenza, è stato fatto del terrorismo, qualcuno dovrà rendere conto di quello che ha generato. In un momento in cui si stavano facendo grandi sforzi per far crescere il turismo e il commercio nella nostra provincia, si rischia di vanificare tutto. Non lo accettiamo e vogliamo reagire: chiediamo segnali di ritorno alla normalità come la riapertura delle scuole e poi bisognerà ragionare sulle prospettive per ridare credibilità a livello internazionale al nostro Paese. Bisogna far ripartire la macchina”.

“Gli incassi sono vicini allo zero per molte imprese – ha aggiunto il presidente dell’Atl Langhe e Roero Luigi Barbero -. Serve in fretta un piano che supporti queste realtà a cui bisogna dare delle risposte. E poi è necessario pensare, senza tardare, ad un altro piano di rilancio immediato e rapido. La Regione deve trasmettere al Governo queste richieste: è giusto avere attenzione per la situazione, ma ci vuole anche razionalità, che oggi non stiamo avendo”.

Presente anche il presidente dell’Atl del Cuneese Mauro Bernardi: “L’emergenza non ha coinvolto la Granda, mentre il Piemonte lo è in maniera bassissima, eppure il danno economico è importante. C’è stata una mal gestione della situazione. Dispiace, perché noi non abbiamo nessuna responsabilità e ci troviamo a pagare un prezzo troppo alto. Ora bisogna cercare di ripartire, trasmettendo prima di tutto un messaggio di positività, tutti insieme: smettiamo di affossarci da soli”. “Dobbiamo guardare al futuro – ha concluso Beppe Carlevaris, presidente di Conitours -. Gli errori che sono stati fatti nella gestione di questa situazione ci siano di aiuto per poter tornare a guardare al futuro con ottimismo. Servono però misure drastiche per supportare le aziende, che generano ricchezza e occupazione”.