Home Calcio Eccellenza Il ritorno di Ettore Cellerino a Moretta: “Come se non me ne...

Il ritorno di Ettore Cellerino a Moretta: “Come se non me ne fossi mai andato”

0
1056

Ettore Cellerino (Foto Ideawebtv.it)

In queste settimane che verranno ricordate in futuro per la grande attenzione mediatica e popolare per l’emergenza coronavirus, il calcio cuneese si è comunque distinto per alcuni “smottamenti” inattesi e rilevanti.

Due, nello specifico: il cambio in casa Roretese, con Panero subentrato a Giraudo, e quello in casa Moretta, con il sorprendente ritorno di Ettore Cellerino al posto di Francesco Dessena, poco più di due mesi dopo il suo addio.

E’ come se non me ne fossi mai andato – esordisce ai nostri microfoni il neo-tecnico biancoverde – Questi due mesi sono stati intensi, perchè era comunque brutto essere lontano dai campi, ma utilissimi. Per la prima volta ho affrontato un esonero ed ho imparato a gestirlo e a conoscerne tutte le sfaccettature. Ma, appunto, una volta ritornato a Moretta, è stato tutto come quando l’avevo lasciato“.

Insomma, fu un addio-lampo e lampo è stato anche il rientro: “Con la dirigenza non ho mai avuto problemi particolari e questo indubbiamente ha agevolato il mio ritorno. Dopo quattro anni insieme impari a conoscerti e a volte basta anche solo uno sguardo per capirti, soprattutto per gente come me, che mette il rapporto umano al primo posto e quello sportivo solo al secondo. Con la presidentessa Vanda Sapino, ad esempio, c’è un rapporto schietto e utile: non sono mai mancati nei quattro anni passati momenti di dibattito, anche acceso, ma sempre con l’obiettivo di migliorare il migliorabile per il bene del Moretta. Insomma, un rapporto sincero con la dirigenza, che mi aveva portato ad accettare l’esonero ed ora ad apprezzare la nuova chiamata“.

Un ritorno con la voglia di riprendere un cammino stoppato per sette giornate: “Ringraziando, nei quattro anni a Moretta i risultati sono arrivati e spesso sono stati veramente importanti per la storia del club. Ora, vogliamo ripartire da qui. I miei stimoli sono intatti, proprio come la conoscenza dell’ambiente. Spero che anche i ragazzi abbiano la mia stessa fame per tornare a correre, con il desiderio di conservare una categoria che secondo noi meritiamo“.