Uno spazio aggregante dove poter fare musica, cultura, cinema, incontri, sport, ristorazione. In poche parole inclusione sociale. L’area dell’ex caserma Montezemolo, in corso Francia, a Cuneo, dovrà essere utilizzata così secondo le idee dell’amministrazione comunale, che ha presentato oggi, mercoledì 4 marzo, il bando di progettazione. Nella Sala Vinaj, in via Roma, ha parlato per primo l’assessore Mauro Mantelli: “Il lavoro da cui nasce il bando deriva da un ragionamento su dati urbanistici e sulla funzione che il luogo dovrà avere. Non vogliamo che sia una semplice area pubblica, ma un luogo dove si possano creare cultura e legami sociali. E’ importante pensare fin d’ora ai soggetti da individuare come gestori, in grado di generare reddito e posti di lavoro. Vogliamo un luogo che risponda al problema della disgregazione sociale che abbiamo in Italia, che si risolve partendo dalle comunità locali”.
Il tecnico comunale Walter Martinetto ha spiegato nei dettagli il bando, che avrà una proposta di offerta di 524 mila euro: “Non è un concorso di idee – ha specificato -. Cerchiamo progettisti per un incarico importante. Con loro ci confronteremo per decidere le soluzioni migliori da adottare e gli interventi da realizzare. I progettisti dovranno avere già avuto esperienze simili portate a compimento. Avranno 270 giorni di tempo per decidere come realizzare il progetto, di concerto con l’amministrazione”.
“Mi affascina molto l’idea di un non luogo che diventa luogo – ha aggiunto la consigliera comunale Maria Laura Risso, vice presidente della Commissione Cultura -. L’area potrà trasformarsi in uno spazio fruibile da tutti, dando il senso di una socialità positiva nuova. Vedo una continuità con gli interventi da realizzare in piazza d’Armi, che potrà diventare un bellissimo parco, un polmone verde”.
I componenti dell’associazione “Di Piazza in Piazza”, presenti insieme ad alcuni rappresentanti dei comitati di quartiere, hanno espresso le loro perplessità, soprattutto per il possibile abbattimento degli alberi: “Se potremo salvaguardarli, lo faremo – ha risposto Mantelli -. Ma se vogliamo realizzare qualcosa di diverso, l’abbattimento ci aiuterebbe a sistemare il nuovo fabbricato polifunzionale dove potrebbe essere più utile”.
L’assessore ha definito il progetto “il più partecipato della storia del Comune”, affermazione che non è piaciuta ad alcuni dei presenti: “Perché non avete aperto l’area, per consentire a tutti di vederla? E’ un bene della città. I quartieri non sanno nulla di quello che si sta dicendo. Dovete informare la gente e ascoltare prima di prendere le decisioni”. Mantelli ha replicato così: “Partecipazione non significa che si dà ragione a tutti, ma vuol dire filtrare gli interessi della gente e prendere delle decisioni”.
Ecci le parole dell’assessore Mantelli e di Armanda Bellazzini in rappresentanza dell’associazione “Di Piazza in Piazza”.