Sci di fondo: bronzo per la staffetta maschile ai Mondiali Juniores di Oberwiesenthal

0
574

È stata una grande giornata per lo sci di fondo italiano a livello giovanile. La staffetta maschile, composta da Michele Gasperi, Davide Graz, Giovanni Ticcò e Francesco Manzoni ha vinto la medaglia di bronzo ai Mondiali Juniores di Oberwiesenthal, al termine di una gara emozionante. La vittoria è andata agli Stati Uniti, in testa dall’inizio alla fine, capaci di un clamoroso back to back, avendo già vinto la medaglia d’oro a Lahti lo scorso anno. Alle spalle degli imprendibili statunitensi si è vissuta una bellissima lotta, che ha coinvolto in particolare Italia, Canada, Francia, Svizzera e Norvegia. Gli azzurrini sono stati bravissimi a restare sempre a contatto con questo gruppo, anzi sono anche riusciti a guadagnare qualche secondo con Graz in seconda frazioni e si sono difesi benissimo con Ticcò in terza, nonostante la presenza del fortissimo norvegese Amundsen. Poi nell’ultima frazione, mentre Gus Schumacher si godeva una passerella trionfale verso l’oro, si è accesa la lotta per l’argento e il bronzo. Il canadese Drolet ha aumentato il ritmo, mandato in grande crisi il norvegese Evensen e il francese Goalabre, mentre lo svizzero Grond e il valtellinese Manzoni sono riusciti a restargli sulle code.
Poi l’azzurro è stato costretto a staccarsi all’inizio dell’ultimo giro, ma sul duro anche lo svizzero ha fatto lo stesso, lasciando andare il canadese verso l’argento. Nel finale, quando la Svizzera sembrava ormai certa del bronzo, Manzoni ha recuperato i 10” di svantaggio che aveva accumulato nella prima parte del giro e sull’ultima salita ha tirato fuori tutte le energie in corpo per conquistare uno storico bronzo.

A gioire è tutto il team azzurro, l’olimpionico Pietro Piller Cottrer, oggi responsabile del settorie giovanile del fondo italiano, e soprattutto il cuneese Paolo Rivero, allenatore responsabile dell’Under 20. Il tecnico della Valle Maira, infatti, allena tre dei quattro componenti della squadra italiana, escluso Graz, che nonostante sia 2000 si allena con l’Under 23, ma che Rivero ha diretto nei due anni precedenti. Una bella soddisfazione per l’allenatore cuneese, come affermato al Comitato FISI AOC.

«È partito tutto dalla scelta di cambiare l’ordine degli staffettisti. Manzoni doveva inizialmente fare il lancio, poi parlando con i ragazzi abbiamo deciso di giocarci le carte pensando di partire forte, restare lì e avere uno sprinter potente sul finale che potesse fare la differenza in volata. La gara è andata come avevamo immaginato. Durante la preparazione c’è stata un po’ di confusione generale, a causa del trambusto causato dal finale della staffetta femminile, nella quale sono state squalificate le prime due squadre arrivate per aver sbagliato percorso, creando tanta agitazione. In gara tutti hanno fatto il loro dovere, Michele Gasperi è arrivato con un piccolo gap dal gruppo dei migliori, assolutamente chiudibile da Davide Graz, che una volta recuperato sugli altri ha preferito non mettersi in testa, anche se avrebbe potuto, perché nevicando sarebbe stato costretto in pratica a battersi il binario, spendendo molte energie. Sul finale ha superato la compagnia dando un buon cambio a Giovanni Ticcò, che ha tenuto e fatto quello che doveva: portare Manzoni lì con gli altri. Nell’ultima frazione il canadese Drolet è andato veramente forte, avevamo quasi smesso di crederci quando Manzoni si è staccato da lui e da Grond. Ma il ragazzo è stato intelligente, ha mostrato la giusta malizia da sprinter, confermando la bontà della scelta di metterlo in ultima frazione, perché ha visto che lo svizzero faceva fatica e si era staccato da Drolet, non ha spinto per riagganciarlo subito per arrivare più fresco al finale. Quando Grond è andato in difficoltà abbiamo iniziato tutti noi tecnici a caricarlo, eravamo in contatto continuo via radio, e lui ha raggiunto lo svizzero superandolo proprio prima dell’ingresso dello stadio. Io ero in cima all’ultima salita, l’ho caricato urlandogli che era a 9” di distacco, poi credo di essere andato più veloce di lui (ride, ndr) perché sono arrivato prima allo stadio e l’ho visto davanti allo svizzero, tagliare il traguardo al terzo posto. È stata una forte emozione per me, perché ho allenato Michele, Giovanni e Francesco dalla scorsa primavera, anche Davide l’ho seguito nei due anni precedenti e ancora siamo in contatto. Sono felice di avere in squadra questi ragazzi».