48 ore per decidere il futuro a breve (ma non brevissimo) termine del calcio italiano.
Saranno cruciali queste due giornate, di oggi (9 marzo) e domani (10 marzo) per capire quali sono le intenzioni del pallone nostrano (e di chi lo comanda) per far fronte all’emergenza coronavirus e per allinearsi alle direttive e alle richieste informali (vedi dichiarazioni di domenica alle ore 12 del Ministro dello Sport Spadafora) del governo.
Si parte oggi, tra pochissimo (ore 13) con la riunione a Roma del Consiglio della Lega Nazionale Dilettanti. Quali prospettive? Difficile saperlo, soprattutto dopo che è stata indetta d’urgenza la riunione straordinaria del Consiglio Federale della Figc, programmata per domani, martedì 10 marzo.
Insomma, l’ipotesi più probabile è che i dilettanti si rimettano a quanto verrà deciso dalla Federazione. Di certo, l’unica possibilità di vedere rotolare ancora il pallone sarà quella di virare verso le porte chiuse, come ampiamente sottolineato dai vertici Federali: o così o nulla, con buona pace di tutte quelle società che, nel massimo campionato dilettantistico, vivono o comunque galleggiano proprio grazie agli incassi della domenica.
Dopo la telenovela domenicale, con i giocatori di Parma e Spal fatti entrare ed uscire dagli spogliatoi prima di decretare il fischio d’inizio, pare comunque difficile che si possa scegliere di andare avanti. Nell’incertezza sovrana, insomma, per salvare la stagione di nove campionati e di tutto il mondo giovanile.