Home Articoli Rivista Idea Contagiosa è anche la voglia di aiutare

Contagiosa è anche la voglia di aiutare

L’emergenza sanitaria ha messo in luce, ancora una volta, una costellazione di persone che ogni giorno vanno oltre il proprio dovere, per il bene comune

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Ogni evento di grande portata, positivo o negativo che sia, lega a sé immagini che diventano subito iconiche. Anche l’emergenza legata alla diffusione del coronavirus covid-19 ha già prodotto al­cuni mo­menti destinati a restare nell’immaginario collettivo.
Tra le tante, una assai condivisa sui social è stata la foto di un’infermiera dell’ospedale di Cre­mona che, stremata dai turni massacranti, dorme con la testa appoggiata a una tastiera del pc.
In un’inquadratura sola c’è il distillato della straordinarietà del lavoro che centinaia di persone portano avanti da settimane, ma anche tutta l’umanità di chi ha limiti oltre cui si spinge, in nome di un bene comune più grande.
In questo senso quella fotografia rappresenta tutto un mondo di persone che hanno deciso di giocare fino in fondo il proprio ruolo non tanto contro il virus, quanto a favore dei contagiati.
La nostra provincia ha dato dimostrazione, come già in tante altre occasioni, di saper tirar fuori il meglio nei momenti più complicati.
Mai dal dopoguerra in avanti ci si è trovati di fronte a un’emergenza che coinvolgesse tutta la popolazione. E la popolazione ha risposto. Lo ha fatto in primo luogo attraverso il mondo della sanità, con personale medico ospedaliero e infermieri che si sono prodigati per arginare l’e­mergenza del contagio, ma anche i medici di base, filtro fondamentale per non creare situazioni di sovraffollamento nei nosocomi.
Hanno svolto e stanno svolgendo appieno il proprio compito le Forze dell’ordine, chiamate ora a far rispettare i divieti di circolazione per arginare la diffusione del virus, ma anche i volontari della Protezione civile che prestano servizio laddove occorra. Anche i sindaci, riferimento comunale in materia di igiene e sanità pubblica, dei Comuni in cui si sono registrati i primi casi in provincia di Cuneo hanno saputo lanciar messaggi chiari e tranquillizzanti, rivolti a un’opinione pubblica che spesso si lascia (mal)influenzare dai
“so­cial” manipolati ad arte per creare scompiglio.
Per non dire del mondo della scuola che in Granda si è già organizzato per trasmettere nozioni delle diverse materie utilizzando le nuove tecnologie.
Oltre a loro, nelle ultime ore si sta dando corso a iniziative portate avanti nel segno della solidarietà. Si moltiplicano le offerte di disponibilità da parte di Comuni, associazioni solidali, ma anche di aziende private, a farsi carico della consegna a domicilio di beni di prima necessità e medicine per anziani e disabili, al fine di evitare loro di dover uscire di casa e esporsi a inutili rischi di contagio.
C’è chi si sta mettendo a disposizione e chi mette a disposizione dei fondi. Accanto al contributo di 500 mila euro per la sanità cuneese da parte della fondazione “Crc” (di cui parliamo in un box in altra parte di questo numero di “IDEA”) si è registrata nei giorni scorsi l’attivazione di una raccolta fondi per aiutare la terapia intensiva dell’azienda ospedaliera “Santa Croce e Carle” di Cuneo.
Mille modi per stare lontani fisicamente (e rendere inoffensivo il virus), ma sentirsi vicini nella vo­glia di contribuire a tornare alla normalità, con una consapevolezza nuova di cosa significhi essere una comunità.

Fronteggiamo il virus rispettando le regole con grande scrupolo

Cari Lettori,
in questo momento difficile per tutti noi e per le nostre famiglie è giusto riflettere sulle parole di tanti e autorevoli medici e scienziati che ci consigliano di rispettare le regole fondamentali per rallentare il propagarsi di questa infida epidemia.
Noi Cuneesi, che siamo abituati da anni a confrontarci con le sfide, dobbiamo assolutamente attenerci alle disposizioni, pronti a ripartire appena le condizioni sanitarie ce lo permetteranno. L’entusiasmo che sempre ci ha contraddistinto non ci mancherà!
Le parole stesse del nostro Governatore del Piemonte, Alberto Cirio, a cui rivolgo un sentito grazie unitamente a tutti i suoi più stretti collaboratori per l’impegno profuso in questi giorni, nonostante sia stato colpito in prima persona, rappresentano un monito per superare i momenti critici di questi giorni. Con uno spirito che credo debba essere quanto mai coeso, coscienziosamente attento al nostro dovere di cittadini con responsabilità civile, verso noi stessi e verso l’intera comunità.
Sono altresì convinto che un grazie debba essere rivolto in modo particolare a tutti quegli infaticabili “angeli custodi” dell’intero servizio sanitario piemontese, delle forze dell’ordine e delle autorità civili e militari, per il lavoro e la dedizione nello svolgere un compito così delicato che ha richiesto, e richiederà sicuramente, prolungati sforzi e alta professionalità.
Da sempre sono un ottimista e continuerò a esserlo anche in questo momento storico così particolare perché conosco la forte tempra alle avversità delle donne e degli uomini di questa terra. Sono convinto più che mai che, terminata l’emergenza, il tessuto economico della Granda saprà, come nel suo Dna, superare questa delicata fase e uscirne più forte e più competitivo di sempre.
Per vincere questa “battaglia”, non dimentichiamo, è assolutamente fondamentale seguire le regole in modo responsabile, far fronte comune, intraprendere nuovi stili di vita, con più collaborazioni e soprattutto progettare un futuro sereno per noi stessi, per l’intero territorio e per il nostro ineguagliabile Piemonte.

Carlo Borsalino