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Neive cresce nel nome di Franco Piccinelli

Sabato 11 aprile sarà aperta la torre dell’orologio, splendido punto panoramico. Seguiranno gli eventi del premio dedicato allo scrittore e giornalista

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Se un neivese fosse sta­to lontano dal paese per una de­cina d’anni, ritornandovi oggi
ri­mar­rebbe a bocca a­perta scoprendone la trasformazione in borgo turistico almeno
al­l’al­tezza di quel­li toscani e verificando quanti visitatori vi passeggino nei fine settimana.
è un “boom” comune a vari al­tri centri di Langhe e Roero, ma chi scrive, forse perché neivese lo è, ha la sensazione netta che il fe­nomeno qui sia ancor più po­tente. E forse una spiegazione c’è, un pochino paradossale.
Negli anni Sessanta la speculazione edilizia quasi trascurò Nei­­ve. Non venne effettuato
al­cun in­tervento di “ammodernamento” del cen­­­tro storico del ca­poluogo, il “paese alto”, e ciò ai tempi par­ve co­sa grave, perché mol­ti e­difici secolari sembravano de­sti­nati alla fatiscenza.
Invece fu una fortuna, perché quando si iniziò a porre mano al­le ristrutturazioni si era già affermata la concezione secondo la quale occorre salvaguardare al mas­simo quanto realizzato dagli avi. Cosicché Neive alto è diventato un autentico gioiello.
Se ne ebbe la riprova, e il successo turistico attuale era so­lo alle porte e non prevedibile nella por­­tata odierna, allorché il regista Guido Chie­sa decise di girare a Neive le scene della trasposizione ci­ne­matografica de “Il partigiano Johnny” ambientate a Man­­­go da Bep­pe
Fe­noglio.
Fu una scelta “obbligata”, per non dover in­­quadrare edifici di e­videntissima epoca post bellica.
Contando su queste e altre convergenze di elementi po­­­sitivi, non ultimo il far parte dei paesaggi vitivinicoli divenuti patrimonio mondiale dell’U­nesco, Neive oggi vive in un circolo virtuoso che prosegue e che l’Ammini­stra­zione civica gui­data dal sindaco Annalisa Ghella lavora con entusiasmo per potenziare.
Il Comune lo fa avendo deciso di in­serire nelle iniziative progettate e in quelle mes­se in cantiere, le prossime organizzate in stretta col­laborazione con il club U­ne­sco di Alba, la celebrazione di al­cuni compaesani illustri. Lo spunto viene dalla riapertura del­la torre dell’orologio, l’11 aprile, resa pos­sibile dai lavori fi­nanziati dalle fondazioni “Crc” e “Crt”.
Sarà un punto panoramico a dir po­co straordinario a cui si potrà accedere usufruendo di un’audioguida realizzata, con la collaborazione di Elena Puglie­se, raccogliendo le testimonianze dei neivesi, parte in italiano e parte in piemontese. Non è prevista la versione inglese o in altre lingue: non è becero sciovinismo, bensì conservazione e divulgazione delle radici della popolazione.
Per gli stranieri, molto nu­merosi e di certo in aumento esponenziale, non mancheranno spiegazioni e informazioni nei ri­spettivi i­diomi, ma il tesoro della lingua madre, “in primis” il piemontese, va curato, protetto e sal­­vaguardato anche a favore delle ge­­­nerazioni future.
La chiusura del cantiere e l’a­per­tura al pubblico della torre van­no di pari passo con la realizzazione di un impianto di fi­lo­dif­fusione nelle piazze e nelle vie del centro storico (che trasmetterà in particolare brani com­posti dal neivese Lodovico Rocca, a cui è intitolato l’Isti­tu­to musicale di Alba) e di un vi­deo promozionale affidato nel­le mani sicure di un artista, anzi poeta, delle immagini qual è Bru­no Mu­rial­do.
Nel contempo l’amministrazione Ghella ha deciso di e­manare il bando per la concessione in ge­stione dell’ufficio turistico comunale aperto pochi mesi fa nel­la stupenda piaz­za Italia.
L’appuntamento dell’11 aprile darà il “la” a una serie di eventi, racchiusi nel cartellone del premio “Franco Piccinelli” promosso dal citato Club Unesco, all’insegna anche dell’arte, àmbito che sta molto a cuore ad Annalisa Ghel­­la e che rappresenta un “plus” importante quanto a ri­chiamo promozionale, perché so­no numerose e bellissime le sedi espositive possibili. Uno de­gli eventi programmati in questo campo sarà la mostra “La malora di Beppe Fenoglio vista da San­dro Chia”, allestita in municipio.
Sotto questo punto di vista il Sin­daco ha chiesto e ottenuto la collaborazione anche della pittrice locale (per la verità di Castagnole delle Lanze) Gabriella Piccatto.
Nel nome di Piccinelli, oltre alla consegna del premio di cui parliamo qui sotto, si terranno nella seconda metà di aprile e in maggio spettacoli e manifestazioni sportive, specie di
“ba­lon”, giacché il rimpianto scrittore e giornalista fu presidente della Fede­razione di pallapugno e fervente promotore di questa disciplina.
Il primo maggio, dodicesimo an­niversario della morte, sarà reso omaggio a Romano Levi un altro autentico artista, non solo fra gli alambicchi, anch’egli gloria neivese che ha dato lustro al paese.

Premiazioni a Magliano Alfieri, però il Club Unesco ha pensato anche all’arte bianca

Il Club Unesco di Alba per onorare la figura dello scrittore e giornalista neivese ha bandito il premio “Franco Piccinelli”, articolato in tre sezioni: narrativa, giornalismo televisivo e scuole.
La premiazione è prevista a Magliano Alfieri, nella sala degli stemmi del castello, il 15 maggio.
Fra le iniziative connesse all’iniziativa culturale, in svolgimento a maggio in date da definire, figurano la mostra in onore di Fe­de­rico Fellini, con l’intervento all’inaugurazione della nipote della celeberrima colonna del cinema italiano, Francesca Fabbri Fel­lini, e
l’in­contro con i registi Pupi e Antonio avanti.
Il Club Unesco di Alba ha indetto anche un concorso riservato alle accademie d’arte e ai licei artistici, il cui obiettivo è realizzare un “menu” basato su un e­lenco di ricette individuato dagli allievi dell’iiss albese “Piera Cillario Ferrero”, sede professionale per l’arte bianca di Neive, i quali cureranno la scelta delle pietanze in modo da valorizzare le eccellenze agroalimentari del territorio e la tradizione enogastronomica, collegandole alla dieta mediterranea.
Gli studenti neivesi cureranno anche gli aspetti dietetici e nutrizionali correlati ai cibi scelti e privilegeranno, nella loro selezione, le produzioni agroalimentari del territorio.
La premiazione del “Concorso ‘menu’” si terrà l’8 maggio nel pae­se dei quattro vini a Doc e a Docg, presso l’aula ma­gna della Scuola di arte bianca.
A fianco: don Giuseppe Cogno, di cui a gennaio ricorrevano i vent’anni della morte. Fu lui a battersi come un leone per portare a Neive la Scuola professionale di arte bianca, i cui corsi iniziarono nel 1988. Per circa 40 anni parroco del “paese alto”, benché originario di Novello, di fatto è stato un neivese Doc.

Se Franco Piccinelli è al centro delle molte iniziative culturali, e non solo, legate alla riapertura della torre dell’orologio, a Neive non mancheranno gli omaggi al “grappaiolo angelico” (immortale definizione coniata da Luigi Veronelli) Romano Levi e al musicista Lodovico Rocca, il quale componeva i propri brani nell’abitazione all’ombra della torre. Occorre dire che il paese di Langa è cresciuto grazie al lavoro e alla dedizione di moltissime altre personalità che non è eccessivo definire eccezionali. Per il mondo del vino ci limitiamo a citare Bruno Giacosa; per quello della cultura, Vincenzo Vada.
Qui evidenziamo, come ulteriori esempi di opere encomiabilmente meritorie per una collettività in cui seppero inserirsi al meglio, l’alessandrino dottor Pietro Vallese, medico condotto e dentista a Neive per lunghi decenni, non a caso legato da forti rapporti d’amicizia a Piccinelli e don Cogno, e il veterinario bergamasco Amabile Pizzigalli, entrambi assai compianti. Sul fronte industriale spicca il nome di Enrico Morando, pioniere del mercato del cibo per animali sin dai primi anni Cinquanta. E come non richiamare alla ribalta della memoria anche il maresciallo dei Carabinieri Ambrogio Marinelli, storico comandante della locale stazione dell’Arma, oppure Tonino Verro e la moglie Claudia,
antesignani con “La contea” della ristorazione d’eccellenza?