Se un neivese fosse stato lontano dal paese per una decina d’anni, ritornandovi oggi
rimarrebbe a bocca aperta scoprendone la trasformazione in borgo turistico almeno
all’altezza di quelli toscani e verificando quanti visitatori vi passeggino nei fine settimana.
è un “boom” comune a vari altri centri di Langhe e Roero, ma chi scrive, forse perché neivese lo è, ha la sensazione netta che il fenomeno qui sia ancor più potente. E forse una spiegazione c’è, un pochino paradossale.
Negli anni Sessanta la speculazione edilizia quasi trascurò Neive. Non venne effettuato
alcun intervento di “ammodernamento” del centro storico del capoluogo, il “paese alto”, e ciò ai tempi parve cosa grave, perché molti edifici secolari sembravano destinati alla fatiscenza.
Invece fu una fortuna, perché quando si iniziò a porre mano alle ristrutturazioni si era già affermata la concezione secondo la quale occorre salvaguardare al massimo quanto realizzato dagli avi. Cosicché Neive alto è diventato un autentico gioiello.
Se ne ebbe la riprova, e il successo turistico attuale era solo alle porte e non prevedibile nella portata odierna, allorché il regista Guido Chiesa decise di girare a Neive le scene della trasposizione cinematografica de “Il partigiano Johnny” ambientate a Mango da Beppe
Fenoglio.
Fu una scelta “obbligata”, per non dover inquadrare edifici di evidentissima epoca post bellica.
Contando su queste e altre convergenze di elementi positivi, non ultimo il far parte dei paesaggi vitivinicoli divenuti patrimonio mondiale dell’Unesco, Neive oggi vive in un circolo virtuoso che prosegue e che l’Amministrazione civica guidata dal sindaco Annalisa Ghella lavora con entusiasmo per potenziare.
Il Comune lo fa avendo deciso di inserire nelle iniziative progettate e in quelle messe in cantiere, le prossime organizzate in stretta collaborazione con il club Unesco di Alba, la celebrazione di alcuni compaesani illustri. Lo spunto viene dalla riapertura della torre dell’orologio, l’11 aprile, resa possibile dai lavori finanziati dalle fondazioni “Crc” e “Crt”.
Sarà un punto panoramico a dir poco straordinario a cui si potrà accedere usufruendo di un’audioguida realizzata, con la collaborazione di Elena Pugliese, raccogliendo le testimonianze dei neivesi, parte in italiano e parte in piemontese. Non è prevista la versione inglese o in altre lingue: non è becero sciovinismo, bensì conservazione e divulgazione delle radici della popolazione.
Per gli stranieri, molto numerosi e di certo in aumento esponenziale, non mancheranno spiegazioni e informazioni nei rispettivi idiomi, ma il tesoro della lingua madre, “in primis” il piemontese, va curato, protetto e salvaguardato anche a favore delle generazioni future.
La chiusura del cantiere e l’apertura al pubblico della torre vanno di pari passo con la realizzazione di un impianto di filodiffusione nelle piazze e nelle vie del centro storico (che trasmetterà in particolare brani composti dal neivese Lodovico Rocca, a cui è intitolato l’Istituto musicale di Alba) e di un video promozionale affidato nelle mani sicure di un artista, anzi poeta, delle immagini qual è Bruno Murialdo.
Nel contempo l’amministrazione Ghella ha deciso di emanare il bando per la concessione in gestione dell’ufficio turistico comunale aperto pochi mesi fa nella stupenda piazza Italia.
L’appuntamento dell’11 aprile darà il “la” a una serie di eventi, racchiusi nel cartellone del premio “Franco Piccinelli” promosso dal citato Club Unesco, all’insegna anche dell’arte, àmbito che sta molto a cuore ad Annalisa Ghella e che rappresenta un “plus” importante quanto a richiamo promozionale, perché sono numerose e bellissime le sedi espositive possibili. Uno degli eventi programmati in questo campo sarà la mostra “La malora di Beppe Fenoglio vista da Sandro Chia”, allestita in municipio.
Sotto questo punto di vista il Sindaco ha chiesto e ottenuto la collaborazione anche della pittrice locale (per la verità di Castagnole delle Lanze) Gabriella Piccatto.
Nel nome di Piccinelli, oltre alla consegna del premio di cui parliamo qui sotto, si terranno nella seconda metà di aprile e in maggio spettacoli e manifestazioni sportive, specie di
“balon”, giacché il rimpianto scrittore e giornalista fu presidente della Federazione di pallapugno e fervente promotore di questa disciplina.
Il primo maggio, dodicesimo anniversario della morte, sarà reso omaggio a Romano Levi un altro autentico artista, non solo fra gli alambicchi, anch’egli gloria neivese che ha dato lustro al paese.
Premiazioni a Magliano Alfieri, però il Club Unesco ha pensato anche all’arte bianca
Il Club Unesco di Alba per onorare la figura dello scrittore e giornalista neivese ha bandito il premio “Franco Piccinelli”, articolato in tre sezioni: narrativa, giornalismo televisivo e scuole.
La premiazione è prevista a Magliano Alfieri, nella sala degli stemmi del castello, il 15 maggio.
Fra le iniziative connesse all’iniziativa culturale, in svolgimento a maggio in date da definire, figurano la mostra in onore di Federico Fellini, con l’intervento all’inaugurazione della nipote della celeberrima colonna del cinema italiano, Francesca Fabbri Fellini, e
l’incontro con i registi Pupi e Antonio avanti.
Il Club Unesco di Alba ha indetto anche un concorso riservato alle accademie d’arte e ai licei artistici, il cui obiettivo è realizzare un “menu” basato su un elenco di ricette individuato dagli allievi dell’iiss albese “Piera Cillario Ferrero”, sede professionale per l’arte bianca di Neive, i quali cureranno la scelta delle pietanze in modo da valorizzare le eccellenze agroalimentari del territorio e la tradizione enogastronomica, collegandole alla dieta mediterranea.
Gli studenti neivesi cureranno anche gli aspetti dietetici e nutrizionali correlati ai cibi scelti e privilegeranno, nella loro selezione, le produzioni agroalimentari del territorio.
La premiazione del “Concorso ‘menu’” si terrà l’8 maggio nel paese dei quattro vini a Doc e a Docg, presso l’aula magna della Scuola di arte bianca.
A fianco: don Giuseppe Cogno, di cui a gennaio ricorrevano i vent’anni della morte. Fu lui a battersi come un leone per portare a Neive la Scuola professionale di arte bianca, i cui corsi iniziarono nel 1988. Per circa 40 anni parroco del “paese alto”, benché originario di Novello, di fatto è stato un neivese Doc.
Se Franco Piccinelli è al centro delle molte iniziative culturali, e non solo, legate alla riapertura della torre dell’orologio, a Neive non mancheranno gli omaggi al “grappaiolo angelico” (immortale definizione coniata da Luigi Veronelli) Romano Levi e al musicista Lodovico Rocca, il quale componeva i propri brani nell’abitazione all’ombra della torre. Occorre dire che il paese di Langa è cresciuto grazie al lavoro e alla dedizione di moltissime altre personalità che non è eccessivo definire eccezionali. Per il mondo del vino ci limitiamo a citare Bruno Giacosa; per quello della cultura, Vincenzo Vada.
Qui evidenziamo, come ulteriori esempi di opere encomiabilmente meritorie per una collettività in cui seppero inserirsi al meglio, l’alessandrino dottor Pietro Vallese, medico condotto e dentista a Neive per lunghi decenni, non a caso legato da forti rapporti d’amicizia a Piccinelli e don Cogno, e il veterinario bergamasco Amabile Pizzigalli, entrambi assai compianti. Sul fronte industriale spicca il nome di Enrico Morando, pioniere del mercato del cibo per animali sin dai primi anni Cinquanta. E come non richiamare alla ribalta della memoria anche il maresciallo dei Carabinieri Ambrogio Marinelli, storico comandante della locale stazione dell’Arma, oppure Tonino Verro e la moglie Claudia,
antesignani con “La contea” della ristorazione d’eccellenza?