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Ciclismo: il Giro d’Italia 2020 potrebbe “scalare” di due settimane a causa del Coronavirus

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Non c’è più nulla di certo, ai tempi del coronavirus. Oltre agli Europei di calcio sempre più a rischio e alle Olimpiadi che scricchiolano, anche gli altri macro-eventi sportivi del 2020 non hanno più la certezza di partire e di svolgersi secondo una tabella di marcia già ampiamente pianificata negli scorsi mesi ed anni.

E’ il caso del Giro d’Italia 2020, che mai come quest’anno avrebbe nuovamente visto la provincia di Cuneo come grande protagonista, con quella Alba-Sestriere come ultima tappa “vera” (prima della Crono finale) che avrebbe potuto indirizzare l’assegnazione della maglia rosa.

Forse è scorretto utilizzare già il condizionale, ma è altrettanto vero che ad oggi, benchè tutto per il momento risulti ufficialmente confermato, nei piani alti del Comitato organizzatore si sta già ipotizzando un Piano B.

Il Direttore della Corsa Rosa Mauro Vegni ha ammesso nelle scorse ore che si sta riflettendo, anche perchè il Giro 2020, come ormai da tradizione, non avrebbe coinvolto solo lo Stivale, ma anche un paese estero, in questo caso l’Ungheria, a sua volta colpita dal virus.

Nessuna ipotesi messa nero su bianco nè comunicata nelle dichiarazioni di queste ore, ma si sta profilando l’idea di far slittare la grande corsa a tappe di due settimane, con la possibile cancellazione della “parte ungherese”. Slitterebbe, quindi, anche la tappa langarolo-torinese, con il Comitato Tappa che sarebbe chiamato a grandi sforzi riorganizzativi.

Ma di questi tempi, è già un gran lusso…