Emergenza Coronavirus: i nostri lettori riflettono sulla necessità di uscire di casa

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USCIRE DI CASA IN EMERGENZA
Innanzitutto lascerei Manzoni nello scaffale insieme agli altri libri, le pseudo-dotte disquisizioni e le analogie con le sventure pestilenziali avvenute nel corso dei secoli lasciano il tempo che trovano, non e’ il momento per avventurarsi in simili azioni.
La questione del poter uscire di casa come viene rappresentata non e’ corretta, in quanto impernia il discorso sulla liberta’ personale individuale : come gia’ scritto ed ora ribadito questo non e’ il momento.
I nostri governanti nell’ affrontare un’ emergenza drammatica e subdola hanno dovuto attivarsi su vari fronti: medico, politico, sociale ed economico cercando in un lasso temporale brevissimo (per i tempi consuetudinari dei politici) di varare dei provvedimenti straordinari, non ordinari, per preservare l’incolumita’ dei cittadini. Ogni provvedimento emesso viene vagliato e monitorato nell’ arco della giornata, anche in base a nuove drammatiche evenienze, modificato ed integrato nei giorni successivi.
Nella fattispecie nei giorni precedenti molte autorita’ comunali hanno provveduto in sede locale a varare la chiusura di parchi, giardinetti, argini e percorsi fluviali ( potrei citare i nomi dei Comuni senza problema), quindi di fatto decretando la CHIUSURA di dette aree per qualsiasi attivita’. Allo stesso modo, hanno nuovamente invitato la popolazione ad abbandonare la miope visione egoistica individuale del: vado a correre, vado a portare il cane, vado a fare un giro con una più responsabile visione: siamo in emergenza e quindi resto a casa.
Quanto riportato e’ solo un’ esempio, ma davvero non e’ il momento per lasciarsi andare ai piccoli e stupidi capricci personali.
#iorestoacasa
Angelo Saimandi