Si è conclusa un’altra settimana di assenza forzata per gli allievi del CfpCemon, la prima in cui la didattica a distanza ha raggiunto, per contenuti, livelli davvero molto simili a quelli che avremmo svolto in aula.
Il picco di soddisfazione è stato rilevato mercoledì mattina con il saluto che il responsabile della sede monregalese Giulio Tiraboschi ha voluto rivolgere alle classi di Mondovì. La II Meccanica era interamente presente, 22 ragazzi on line e felici di esserlo: un risultato a volte difficile da ottenere in classe.
Tra i corsi di specializzazione per adulti, le lezioni sono per quanto possibile fedeli a quelle programmate prima della sospensione.
Lo staff del CFPCemon al completo non ha avuto dubbi, determinato ad attivare in tutti i modi possibili una didattica smart, seppur ancora in attesa di indicazioni precise da parte degli Enti finanziatori sulle modalità di erogazione riconosciute.
La Formazione Professionale è finanziata dalla Regione Piemonte con il contributo di FSE (Fondo Sociale Europeo, Ministero del Lavoro e fondi regionali. Il riconoscimento economico delle attività, attualmente, avviene a seguito di evidenza delle ore erogate in aula e laboratorio, gestite da rigorosi strumenti e riportate sul registro che i nostri ragazzi sono abituati a firmare mattina e pomeriggio ogni giorno che sono a scuola. Niente aula, niente registro e allora i finanziamenti?
“L’emergenza ha stravolto tutte le nostre certezze, ma ce n’é rimasta una: quella che non potevamo e non volevamo abbandonare i nostri ragazzi a se stessi. – commentano – Non potevamo smettere di fare formazione anche se la nostra vocazione ad un tipo di insegnamento che, oltre ai saperi di base, trasferisce delle competenze che richiedono di allenare la manualità, avrebbe comportato maggiori difficoltà con la formazione a distanza rispetto a contenuti più teorici“.
E allora già dalla scorsa settimana, ma da questa a pieno regime, i ragazzi e le ragazze dei corsi in obbligo formativo hanno iniziato a lavorare ciascuno nella propria ClassRoom di Google.
Seguono le lezioni in diretta degli insegnanti che hanno dato la disponibilità, svolgono compiti a fine lezione, scaricano documenti ed esercizi ed inviano i loro materiali agli insegnanti per la valutazione. Il lavoro è tanto, spesso svolto in forma di volontariato da parte dei docenti e dei responsabili corso che stanno facendo innumerevoli sforzi per portare avanti, principalmente nelle materie trasversali o teoriche, il programma didattico.
“Le materie professionalizzanti rimangono quelle più penalizzate. Si lavora sulla teoria ed è comunque molto importante ma l’emergenza non ha lasciato nemmeno la possibilità alle acconciatrici di recuperare il borsone dell’attrezzatura o ai meccanici i simulatori che avrebbero potuto aiutarli a mantenere allenata la manualità.
Non fermare la didattica era ed è importante, ma prima di ogni altra finalità sentiamo forte il desiderio di non abbandonare i nostri studenti.
Con loro abbiamo iniziato un cammino di crescita e di conoscenza e con loro condividiamo questo momento difficile e nuovo in cui tutti abbiamo paura e tutti abbiamo bisogno di sentirci in qualche modo rassicurati: loro dai docenti e noi dalla loro partecipazione“.