Erano le 9 del mattino quando un 44enne di Valfenera veniva controllato a bordo della propira autovettura nel centro di quel comune. Ai Carabinieri che procedevano all’acquisizione della prescritta autocertificazione, il soggetto dichiarava di essersi recato alle 8 in farmacia ma di averla trovata chiusa, attendendo quindi in zona che la stessa riaprisse.
Essendo tale ragione alquanto inverosimile, stante l’apertura di tali attività una delle poche autorizzate fin dall’inizio del decreto “Io resto a casa”, i Carabinieri di Villanova d’Asti decidevano di verificare nell’immediatezza la fondatezza di quanto dichiarato: la farmacia non solo risultava regolarmente aperta dalle 8 ma, dalla visione del sistema di videosorveglianza interna, non risultava alcun accesso dell’interessato.
Pertanto il soggetto è stato deferito alla Procura della Repubblica di Asti, oltre che per la violazione prevista dall’art. 650 c.p. per inosservanza delle prescrizioni disposte dalla Presdenza del Consiglio dei Ministri con il D.C.P.M. del 9 marzo u.s., anche per il più grave reato di false dichiarazioni ed attestazioni a pubblico ufficiale.
Singolare il caso successo poco dopo a San Damiano d’Asti: erano le 11 quando un 15enne della zona veniva controllato in centro a piedi dai Carabinieri di San Damiano. La versione fornita a voce ai militari, riportata anche nella prevista autocertificazione, riconduceva la presenza del ragazzo al desiderio di anadare a fare la spesa per conto della famiglia. Motivo apparentemente legittimo se non fosse che, in quell’istante, sopraggiungeva in autovettura il padre che, mortificato per l’accaduto, mostrava ai militari la spesa da lui fatta e riposta nel bagagliaio. In questo caso sarà l’Autorità giudiziaria minorile di Torino ad essere notiziata.
c.s.