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Nella giungla del web prolificano le ‘Bufale’: l’Istituto Superiore della Sanità ne smaschera alcune

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Nel periodo di quarantena, inevitabilmente, si sono alzati i tempi medi di utilizzo dei social network divenuti per alcuni mezzo unico per sentirsi al centro della comunità.

Leggendo nei vari gruppi cittadini abbiamo notato, oltre ad un innalzamento generale della tensione tra i vari appartenenti, anche un clamoroso prolificare di condivisioni riguardanti Fake News e Bufale.

In un momento come quello che stiamo attraversando a causa del Coronavirus è, infatti, siamo molto più suscettibili a notizie ‘clamorose’ oppure a tesi complottistiche che spieghino in modo semplice un tema, invece, complesso come quello di una pandemia.

E così tra una conferenza di Putin durata 20” (I russi hanno due scelte: stare 15 giorni a casa o 5 anni in carcere) mai esistita ai leoni lasciati liberi sempre nel paese russo per scoraggiare chi volesse uscire, passando agli immigrati immuni al Covid-19 e l’invasione dei soldati americani per proteggerci da chissà cosa.

Insomma: il web è diventata una giungla dove con un click sul tasto ‘Condividi’ si rischiano di contagiare di stupidaggini altre decine di persone con un virus di poco buon senso e facilmente debellabile con una facile ricerca su internet.

Anche l’Istituto Superiore della Sanità è dovuto intervenire per smentire alcune ‘Bufale’ sulla salute: le riportiamo sperando che almeno queste vengano ben recepite.

Il pane fresco o le verdure crude possono essere contaminate da nuovo coronavirus e trasmettere l’infezione a chi li mangia?

Allo stato attuale non vi sono informazioni sulla sopravvivenza del virus sulla superficie degli alimenti, ma la possibilità di trasmissione del virus attraverso il pane fresco, o altri tipi di alimenti è poco probabile, visto che la modalità di trasmissione è principalmente attraverso le goccioline che contengono secrezioni respiratorie (droplets) o per contatto, purché manipolando il pane, come altri alimenti, sia rispettata l’igiene delle mani, che consiste nel lavaggio accurato con acqua e sapone per almeno 20 secondi, e in caso di tosse o starnuti si usi un fazzoletto usa e getta per coprire le vie respiratorie e poi si lavino subito le mani prima di toccare il pane o le verdure.

La suola delle scarpe può portare il virus in casa contaminando le superfici e esponendo al contagio?

Il tempo di sopravvivenza del virus in luoghi aperti non è attualmente noto. Teoricamente se si passa con la suola delle scarpe su una superficie in cui una persona infetta ha espulso secrezioni respiratorie come catarro, ecc. è possibile che il virus sia presente sulla suola e possa essere portato in casa. Tuttavia, il pavimento non è una delle superfici che normalmente tocchiamo, quindi il rischio è trascurabile. In presenza di bambini si può mantenere un atteggiamento prudente nel rispetto delle normali norme igieniche, togliendosi le scarpe all’ingresso in casa e pulendo i pavimenti con prodotti a base di cloro all’0.1% (semplice candeggina o varechina diluita)

Se torno da una passeggiata con il mio cane devo pulirgli le zampe?

La sopravvivenza del nuovo Coronavirus negli ambienti esterni non è al momento nota con certezza. Se il cane viene a contatto con le zampe con secrezioni respiratorie espulse a terra da persone infette è teoricamente possibile che possa trasportare il virus anche se non vi sono al momento evidenze di contagi avvenuti in questo modo. Quindi, si tratta di osservare l’igiene accurata delle superfici e delle mani lavando i pavimenti con soluzioni a base di cloro all’0.1% (la comune candeggina o varechina), le altre superfici con soluzioni a base di cloro allo 0,5% e le mani con acqua e sapone per oltre 20 secondi o con soluzioni/gel a base alcolica, per uccidere i virus. E’ possibile al rientro a casa lavare le zampe del cane con acqua e sapone, analogamente a quanto facciamo con le nostre mani, avendo cura di asciugarle bene e comunque è opportuno evitare di farlo salire con le zampe su superfici con le quali veniamo a contatto (ad esempio su letti o divani)

Se si è dovuti uscire per lavoro o emergenze, al rientro in casa bisogna lavare i capelli e gli indumenti indossati? Il virus sopravvive su capelli e indumenti?

Con il rispetto della distanza di almeno un metro dalle altre persone è poco plausibile che i nostri vestiti, o noi stessi, possano essere contaminati da virus in una quantità rilevante. Tuttavia, sempre nel rispetto delle buone norme igieniche, quando si torna a casa è opportuno riporre correttamente la giacca o il soprabito senza, ad esempio, poggiarli sul divano, sul tavolo o sul letto.