Nel testo finale del decreto “Cura Italia”, approvato per far fronte alle conseguenze economiche del diffondersi del coronavirus, c’è anche il rinvio del referendum confermativo sul taglio del numero dei parlamentari che si sarebbe dovuto svolgere domenica 29 marzo. La norma dà la possibilità di rinviare all’autunno il voto, per evitare rischi di contagio: il referendum si può indire entro 240 giorni dall’ordinanza che lo ha ammesso il 23 gennaio e la data potrebbe essere fissata tra i 50 e i 70 giorni successivi, entro il 22 novembre prossimo.
Nessuna novità ufficiale, invece, per quanto riguarda le elezioni regionali e comunali, ma è probabile lo slittamento anche di queste consultazioni, previste per la primavera, “in una domenica compresa tra il 15 ottobre e il 15 dicembre 2020” come indicato in una bozza di decreto ancora provvisoria e soggetta a possibili modifiche. Nella stessa bozza il mandato delle giunte regionali a statuto ordinario in scadenza verrebbe prorogato di tre mesi rispetto alla durata prevista fino ad ora dalla legge.
Sono sette le Regioni attese al voto nella tarda primavera e oltre mille i Comuni, tra cui almeno quindici capoluoghi di provincia, in cui si dovranno eleggere i nuovi sindaci. In provincia di Cuneo si dovrà votare in 18 Comuni: Aisone, Benevello, Briga Alta, Caprauna, Carrù, Castiglione Tinella, Cortemilia, Costigliole Saluzzo, Diana d’Alba, Morozzo, Narzole, Peveragno, Priero, Roaschia, Rossana, Santo Stefano Belbo, Treiso e Vicoforte. L’ipotesi che si fa sempre più strada è quella di un unico “election day” con regionali e comunali forse in autunno.