Ad oggi sono due, in Italia, i movimenti sportivi capofila nella decisione di fermare tutto, stoppando definitivamente la stagione sportiva 2019/2020: il rugby, che ha già optato per l’annullamento di quel che è stato, e il basket, che invece deve ancora esprimersi in tal senso.
Proprio su questo tema si concentrerà il dibattito nei prossimi giorni, perché la decisione del movimento cestistico ha certamente trovato tutti d’accordo, pur rendendo necessaria un’attenta valutazione di quella che era la classifica maturata fino a questo momento.
Lo sa bene il Cuneo Granda Basketball, che in primis sposa la scelta della FIP attraverso le parole del presidente Massimiliano Amprimo ai nostri microfoni: “Certamente la decisione di fermare tutte le attività regionali, che poi verosimilmente si estenderà a livello nazionale, era un po’ nell’aria. Ce l’aspettavamo perché la situazione era lontana dal risolversi ed è stata una scelta ragionata, anche alla luce dei tanti impegni che si sarebbero ancora dovuti affrontare. Non c’erano più i tempi tecnici e quando non si parla di professionismo, è giusto fare un passo indietro”.
Sì allo stop, insomma, ma sull’eventuale annullamento della stagione 2019/2020 (come fatto dal rugby) l’opinione è diversa: “Ora è chiaro che si aprono degli scenari un po’ particolari. Intanto non è detto che la stagione sia da buttare perché nel basket non si è ancora deciso se la stagione 2019/2020 sia da annullare. Ci sono anche delle soluzioni che prevedono che il risultato sportivo sia definito alla luce dell’ultima giornata disputata. A nome del Cuneo Granda Basketball credo che quest’ultima sarebbe la scelta più sensata”.
Una scelta che premierebbe, verosimilmente, anche la compagine cuneese, seconda a quota 30 in un campionato che prevedeva tre promozioni. “È chiaro che il rugby rischia di aprire una strada, ma non è detto che debba essere seguita per forza, dal momento che ogni movimento fa storia a sé. Non nascondo che per noi sarebbe anche una scelta campanilistica: stavamo andando bene e i risultati sportivi stavano ripagando gli investimenti fatti. Credo che il basket, così come il calcio e il volley, muova numeri così significativi da non potersi permettere di vedere vanificati dieci mesi di sforzi economici e sportivi: si rischierebbero strascichi legali non indifferenti. Spero che la Federazione nazionale decida al meglio per il bene di tutto il movimento”.