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Coronavirus, Alberto Cirio: “Troppi per strada negli ultimi giorni, non dobbiamo mollare!”

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Lunga chiacchierata in solitaria, ieri sera, per il Governatore del Piemonte Alberto Cirio, che ha chiuso la domenica dei piemontesi facendo il punto della situazione nella lotta regionale al Coronavirus sulla propria pagina Facebook.

In apertura, una sorta di attacco, a testimonianza di come molto sia ancora da fare: “Le misure del Piemonte saranno più restrittive fino al 13 aprile: le portiamo avanti dall’inizio e non molleranno ora che qualche minimo risultato inizia a vedersi. Ho vissuto questi ultimi due giorni con parecchio malumore, perchè ho visto parecchi spostamenti di gente in Piemonte, soprattutto a Torino: è un segnale pessimo, che rischia di vanificare il tanto lavoro fatto in queste settimane”.

Dalla causa del malumore, alle conseguenti azioni: “Ecco perchè abbiamo limitato l’accesso ai mercati ad una persona per volta, stabilendo inoltre che gli addetti alla vendita debbano usare per legge mascherina e guanti, perchè mi sono reso conto che questo clima di minor ansia ci ha riportato per strada, pensando che fosse già possibile tornare alla vita pre-Codiv19. Non è così”.

Ed è proprio sulla mascherina che Cirio puntualizza: “La mia raccomandazione è che tutti coloro che abbiano a disposizione la mascherina la utilizzino. Abbiamo consegnato già diverse centinaia di migliaia di mascherine e stiamo lavorando per averne molte altre per spingere tutti ad indossarla nella vita quotidiana. Ve lo dico: verosimilmente anche dopo questa crisi dovremo indossarla per diverso tempo”.

Quindi il Governatore ha fatto qualche appunto anche sulle altre misure inserite nella nuova ordinanza: “Il taxista potrà fare delle consegne a domicilio così da favorire due attività: la sua, benchè vincolata a delle tariffe, ma anche quella dei ristoratori, che possano mantenere il rapporto commerciale con il cliente. Abbiamo inoltre precisato che le badanti possono svolgere il loro lavoro, mentre le colf potranno svolgerlo solo se non differibile: se una colf lavora in una casa di anziano dove può intervenire un familiare, quella colf in questo periodo non deve lavorare”.

Non è mancato anche un attaccato alle fake-news: “Abbiamo già presentato una denuncia contro chi ha creato un’ordinanza-fake, con tanto di falso timbro regionale, nella quale si diceva che in Piemonte si poteva fare la spesa solo con il codice fiscale e tanto altro. Non si scherza con queste cose, soprattutto in questo periodo, ed è per questo che vogliamo che chi lo ha fatto sia punito duramente”.

Fermezza in una fase in cui i numeri sembrano sorridere: “I dati sono positivi, seppur con minime oscillazioni. Stiamo aumentando notevolmente il numero di tamponi: quando è iniziata la crisi ne processavamo 120-150 al giorno, oggi riusciamo a processarne 3600. Sono passi avanti importanti, così come quelli per la terapia intensiva: abbiamo raddoppiato il numero di posti letto, una crescita clamorosa. Ringraziamo, poi, che guardando i dati proprio i posti in terapia intensiva stanno calando. Non dobbiamo però mollare, ponendo l’attenzione su quelle aree più a rischio, come ad esempio le RSA e le case di riposo. Ecco perchè abbiamo intenzione di lanciare un bando per OSS, indispensabili in questa fase”.

Quindi, Cirio ha chiosato ribadendo la necessità di non abbassare la guardia: “Tutti noi avremmo sperato che tutto ciò finisse in poco tempo: così non è stato, non è ancora finito nulla e non dobbiamo mollare. Ora attendiamo il 13 aprile, poi vedremo se ragionare in una fase due o più verosimilmente in una nuova fase di chiusura della fase-1. Dobbiamo stare calmi ed avere pazienza”.