Quasi duemila bottiglie di Asti e di Moscato d’Asti docg e di Brachetto d’Acqui docg in dono alle associazioni e alle strutture regionali e locali che si occupano di fornire assistenza e generi alimentari a singoli e famiglie che l’emergenza Covid –19 ha messo in gravissime difficoltà economiche.
«È un piccolo gesto, ma parte dal cuore dei nostri filari ed è il prodotto delle nostre vigne che vogliono essere sempre a fianco di chi ha bisogno» spiegano Romano Dogliotti e Paolo Ricagno, presidenti rispettivamente del Consorzio dell’Asti e del Moscato d’Asti docg e del Brachetto d’Acqui docg.
Il primo contatto di solidarietà è stato con il Comune di Asti che, da tempo, ha avviato, attraverso l’assessorato alle Politiche sociali retto dall’assessore Mariangela Cotto e il progetto comunale “Banca del dono”, l’iniziativa “dona la spesa” che prevede la raccolta di fondi per l’acquisto di generi alimentari. Un’opera, realizzata d’intesa con un pool di associazioni, come Dono del volo, Caritas, Croce Rosa, San Vincenzo e Banco Alimentare, che si sta rivelando sempre più preziosa perché l’emergenza Covd-19 ha allargato la platea di bisognosi.
L’assessore Cotto conferma: «Nella nostra piccola realtà avevamo un migliaio tra persone e nuclei famigliari in difficoltà. Ora ce ne sono quasi duemila in più. Ogni gesto di generosità serve ed è bene accetto».
Ai volontari astigiani è già arrivata una prima fornitura di 600 bottiglie di Moscato d’Asti che allevieranno il disagio e allieteranno le feste pasquali di chi è assistito.
Nei prossimi giorni un numero importante di bottiglie di Asti e Moscato d’Asti e di Brachetto d’Acqui Docg giungeranno al Banco Alimentare di Alessandria e di Torino.
«Il senso è prima di tutto quello della solidarietà, perché i nostri vini non siano solo segno di felicità, ma, in questo periodo difficile, anche una promessa di speranza in un futuro che dobbiamo immaginare migliore del presente che stiamo vivendo» annotano Dogliotti e Ricagno.
Qualche settimana fa i due Consorzi, insieme a quello della Barbera, avevano già donato trentamila euro a favore delle strutture ospedaliere piemontesi.
c.s.