Scollinati i festeggiamenti pasquali, quest’anno vissuti forzatamente tra le mura domestiche, riprendiamo il nostro viaggio tra le società cuneesi di Eccellenza, per conoscerne punti di vista e prospettive nello strano scenario di queste settimane, segnate dal coronavirus.
Facciamo un salto a Moretta, dove i biancoverdi stanno pensando al prossimo futuro dopo aver vissuto una stagione di passione, con la staffetta Cellerino-Dessena-Cellerino e una posizione di classifica che parlava ancora di zona playout.
Ne parliamo con Daniele Capello, dirigente ed ex direttore sportivo del club morettese.
Ripresa: sì o no?
“A mio parere ci sarà poco da fare, perché dopo il 3 maggio resteranno molte restrizioni. È totalmente irrealistico poter immaginare una ripresa, complici anche le molte difficoltà che avranno anche giocatori, che non è detto che a giugno potranno giocare. Ci saranno poi problemi con le condizioni climatiche, che incideranno anche con la possibilità di giocare ogni tre giorni. È totalmente infattibile.
Ricordiamoci anche i molti problemi di contorno: la manutenzione dei campi, ad esempio, in queste settimane è difficilissima. Prima pensiamo ai problemi economici veri, poi penseremo a tornare in campo.
Annullamento del 2019/20: sì o no?
Quando si è stoppato il campionato c’era ancora grande incertezza: c’erano ancora troppi punti in palio e tante squadre in pochi punti. Credo che la cosa più opportuna sia annullare l’attuale stagione e stabilire una graduatoria di ingresso alla categoria superiore, in modo tale da garantire la possibilità a chi vuole salire di poter salire, complici anche i molti possibili ridimensionamenti.
Non sto facendo un discorso campanilistico dovuto alla nostra posizione di classifica, ma di obiettività. Guardiamoci attorno e rendiamoci conto di quanti problemi dovremo affrontare nel breve periodo: è impossibile immaginare un’altra soluzione. Il calcio ha il grande vantaggio, rispetto alle aziende, di poter tirare una linea sopra il passato e ripartire: resettiamo tutto!
Cosa può fare la federazione? Decidere ora o almeno entro la scadenza del 3 maggio e mettere nero su bianco che la stagione è finita. Sarà il modo migliore per consentire a tutti di riprogrammare, immaginando magari una scadenza per le iscrizioni anticipata, così da capire quali e quante società saranno pronte per la nuova, difficile stagione e valutare i ripescaggi”.
Questione-rimborsi
“La linea è quella dell’attesa e non può essere diversa. Noi siamo in regola con ogni adempienza, compreso il pagamento dei rimborsi per il mese di febbraio, e ora vedremo di capire cosa farà la federazione. Tutti dovranno darsi un ridimensionamento, ma questo discorso vale in particolar modo per le società. I giocatori devono capire che non si può vivere di calcio a questi livelli, ma la grossa responsabilità è appunto dei club: sono loro a prendere i giocatori e sono loro quindi ad alzare i costi. La Federazione non può fare molto in questo senso, deve essere il movimento semplicemente a rivedere se stesso e a darsi delle regole nuove.
Molto semplicemente, non ci si potrà più permettere di fare il famoso “passo più lungo della gamba”: complice anche il probabile passo indietro delle sponsorizzazioni, si dovrà fare la categoria che ci si può permettere, senza avere ambizioni più grandi delle proprie possibilità. Credo che in questo le società cuneesi siano maestre, perché sanno che spese folli o sproporzionate non portano da nessuna parte.
Spero che questo messaggio arrivi a tanti e possa servire da lezione, anche se temo che, come sempre, oggi molti parlano e fanno esami di coscienza, ma poi non cambierà mai nulla”.