Stagione finita per il Gerbaudo Savigliano, Bonifetto: “Futuro pericolante per l’intero movimento”

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In foto, Bonifetto con il vice Brignone

Ora è arrivata la parola fine e la testa potrà liberarsi da quella piccola percentuale di speranza che voleva un ritorno in palestra già per questo 2019/2020.

Il Gerbaudo Volley Savigliano ha chiuso simbolicamente il proprio campionato di Serie B al terzo posto. Già, solo simbolicamente, perché la decisione della Fipav è stata quella di cancellare tutto, annullando una stagione interrotta alla terza giornata di ritorno, quando mancava ancora molto.

“Ad onor del vero, io sin da subito mi sono convinto che non sarebbe stato possibile ritornare in campo – spiega coach Roberto Bonifetto – Mancava ancora troppo e non poteva andare diversamente, soprattutto dalla Serie B in giù. Ero più ottimista, invece, per la Serie A. Non tanto perché il livello è più alto, ma in particolar modo perché avevano solo più poche partite da disputare. Per noi invece era del tutto impossibile, complice anche il fatto che i nostri ragazzi non sono professionisti e quindi non hanno totale libertà organizzativa, avendo un altro lavoro”.

“I ragazzi sono rimasti in contatto con i sistemi multimediali, ma chiaramente non hanno più fatto nulla di coordinato. Tutti hanno una tabella personale di allenamento e l’hanno portata avanti, ma ovviamente non è la stessa cosa. Diciamo che abbiamo potuto solo lavorare sul gruppo, che in realtà era già uno dei migliori di sempre, per affiatamento e coesione”.

Sul futuro, invece, regna l’incertezza: “Parlo di un quadro generale, ovviamente, e non di Savigliano nello specifico: mai come in questo momento si è preoccupati in tutto il movimento. Ci saranno tante difficoltà, che coinvolgeranno molte realtà. Penso e spero che cambi qualcosa a livello organizzativo da parte della Fipav, perché in caso contrario molte società vivranno momenti davvero duri, se non totalmente bui. Detto questo, è ancora tutto da inventare e da capire: per il nostro campionato, per la nostra società e anche per me”.

Che cosa immaginarsi in particolare? “Sarei presuntuoso a dire io cosa deve fare la federazione. Penso però che al momento ci sia una gestione geografica costosa. Avere una A3 a due gironi nazionali, significa avere dei costi importanti e certamente impegnativi da gestire. La Serie B è ad otto gironi (112 squadre partecipanti, ndr), con costi fissi altissimi dovuti alle tante trasferte con il pullman, oltre a iscrizione, tasse gara e rimborsi per staff e giocatori. Trovare così tante squadre pronte ad affrontare questa realtà sarà dura in tempi in cui gli sponsor avranno ben altro a cui pensare. In sintesi, se le mie preoccupazioni saranno fondate, credo che probabilmente si dovrà di nuovo mettere mano ai campionati, benché la riforma sia appena stata attuata, per consentire alle società di avere dei costi di gestione più bassi”.