Sono Eleonora, Daria e Valentina le maestre delle scuole di Passatore e Borgo San Dalmazzo che hanno raccontato come hanno pensato di essere più “vicine” ai loro bambini in questo periodo. L’hanno fatto in maniera multimediale, ovviamente.
E l’hanno fatto cercando di ricordare e condividere con i loro bimbi un’esperienza speciale vissuta insieme. Si tratta di due diversi percorsi del progetto “Pari e dispari”, selezionato da “Con i bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e presentato dalla cooperativa sociale “Emmanuele”, in collaborazione con 51 partner della provincia di Cuneo; uno è “Tienimi per mano”, l’altro è “Bambini forti”. Quest’ultimo è un percorso costituito da laboratori socio-affettivi di gestione ed espressione delle emozioni a rinforzo delle competenze relazionali, co-condotti da educatori e tecnici teatrali e circensi. Tale percorso ha permesso ai bambini di vivere il contesto classe come spazio di sperimentazione di relazioni “vive”, in cui imparare a stare nella diversità, migliorando il clima di classe e l’inclusione di tutti.
A Borgo San Dalmazzo i laboratori sono stati condotti da Roberta, educatrice della cooperativa sociale “Emmanuele” e Marina e Jacopo della compagnia teatrale “Il melarancio”.
L’azione “Tienimi per mano”, invece, svolta nella scuola primaria di Passatore, ha mirato ad accompagnare le fasi di transizione dei bambini fra le scuole di diverso grado. In questo caso l’intervento era volto alla costruzione del gruppo classe in prima elementare, riconoscendo novità e cambiamenti rispetto alla scuola precedente e rafforzando le relazioni tra bambini e insegnanti. Un lavoro di stretta collaborazione tra educatrice e maestra che hanno messo in campo le diverse competenze professionali per accompagnare i bambini nei primi quattro mesi della nuova esperienza scolastica.
Le due insegnanti delle diverse scuole, in queste settimane, hanno offerto ai bambini la possibilità di rivivere, con foto e canzoni, i percorsi condivisi insieme nei mesi precedenti a scuola. Una cosa emerge chiara e forte: il desiderio delle insegnanti di essere accanto ai bambini, non solo con la didattica, ma anche dal punto di vista emotivo, chiedendo agli alunni di ricordare quanto sia importante esprimere le proprie emozioni, riconoscerle negli altri, vedersi come diversi ma unici; e poi con un velo di malinconia ripensare a quanto possa essere speciale un abbraccio e a quando finalmente potremo riabbracciarci tutti insieme. E hanno chiesto ai bambini quali emozioni avessero provato in questo periodo: rabbia, felicità, paura, o disgusto?
Anche questo è apprendimento a distanza e, forse, queste insegnanti, con il patrimonio costruito con il progetto “Pari e dispari”, hanno cercato di andare ad allenare quell’intelligenza “emotiva” che permette di provare a leggere quello che accade, di dare un nome a ciò che si prova, sia ai più piccoli, che ai grandi. E chi lo sa: magari questi video arrivati via mail nelle case dei piccoli studenti, sono stati allenamento di espressione emotiva anche per gli adulti che si prendono cura di loro.