«Gli allevamenti non inquinano»

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Mentre negli allevamenti si lavora a pieno regime per garantire le forniture di latte e carne alle famiglie, il crollo dei livelli di inquinamento, per il blocco della circolazione delle auto e la limitata operatività delle fabbriche, smentisce una delle più diffuse “fake news” sull’impatto ambientale dell’allevamento.

Lo dichiara Coldiretti nell’evidenziare che i livelli di inquinamento dell’aria si sono fortemente ridotti dopo oltre un mese di restrizioni e di chiusure di molte attività industriali imposte dal coronavirus, pur restando pienamente operativi gli allevamenti. Segno, quindi, che questi ultimi non sono la causa dell’inquinamento. Dichiara il delegato cuneese di Coldiretti Roberto Moncalvo: «La zootecnia è un settore che alimenta economie circolari con la produzione di letame e liquami indispensabili per fertilizzare i terreni e alla base dell’agricoltura biologica, con l’Italia che detiene la leadership europea in termini di numero di aziende. La nostra carne e il nostro latte nascono da un sistema di allevamento che per sicurezza e qualità non ha eguali al mondo, consolidato anche grazie ad iniziative di valorizzazione messe in campo dagli allevatori, con l’adozione di forme di alimentazione controllata, disciplinari di allevamento restrittivi, sistemi di rintracciabilità elettronica e forme di vendita diretta della carne attraverso le fattorie e i mercati di Campagna Amica. Scegliere carne Made in Cuneo significa anche sostenere un intero indotto e persone impegnate, spesso da generazioni, a combattere lo spopolamento e il degrado ambientale anche in aree difficili».