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Anche a Verzuolo un 25 Aprile particolare: “Fra le mura di casa ricorderemo i 75 anni dalla Liberazione”

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Sabato ricorre il 25 Aprile. Una ricorrenza particolare quest’anno per due motivi. Perché per la prima volta, dopo tanti anni, causa emergenza sanitaria, non si potrà svolgere il programma organizzato con l’ANPI verzuolese e quindi i cortei insieme agli studenti e ai cittadini. Ma anche perché è l’anniversario solenne del 75° della liberazione del Paese dal nazifascismo.

L’Amministrazione comunale, nella ricorrenza del 75°, aveva programmato che a conclusione della celebrazione nel Parco della Resistenza, gli allievi delle scuole firmassero le pergamene da consegnare poi ai partigiani Lorenzo Bonetto e Giovanni Torre e ai famigliari dei partigiani scomparsi Angelo Boero, Lelio Peirano e Davide Schiffer. Essi sono e sono stati testimoni sia dell’impegno di 75 anni fa e, successivamente, della passione civile profusa nei vari campi. Siccome non sarà possibile avere le firme, le pergamene celebrative saranno portate alle loro abitazioni firmate dal Sindaco GianCarlo Panero e dal sindaco del Consiglio Comunale dei Ragazzi Matteo Rossi. A tal proposito non bisogna dimenticare che nel paese confinante con Verzuolo è nato il filosofo della libertà, Luigi Pareyson.

Riflette il sindaco Giancarlo Panero: «Settantacinque anni fa molti giovani morirono, altri rischiarono la vita per la libertà. Oggi, con la crisi sanitaria, rischiamo la libertà per la vita che è bene supremo. Oggi la salute pubblica prevale sulle libertà individuali. Non sono scelte di un’ideologia della dittatura (come successe 75 anni fa), ma procedure scientificamente giustificate e necessarie. A tal proposito, desidero ringraziare i volontari, e in questi giorni la Protezione Civile, nostra vera ricchezza. Il mio ringraziamento si estende agli operatori della sanità, alle forze dell’ordine, agli impiegati comunali, agli addetti degli esercizi commerciali, ai farmacisti e agli operatori dei servizi essenziali.

Sappiamo che senza verità non c’è giustizia. Senza libertà non c’è democrazia. E sappiamo molto bene che il nemico della libertà è l’irresponsabilità. Quindi nel celebrare il 75° vogliamo assumere un impegno: essere responsabili, essere partecipativi nel contribuire a creare la nostra comunità civile bella, capace di relazioni, attenta alla solidarietà, una comunità libera. Senza divisioni e strumentalizzazioni, ma con posizioni responsabili. Una comunità inclusiva che punta allo sviluppo ecocompatibile, umano e civile. Rafforzando le relazioni sociali e la cura del bene comune.

A noi, ai giovani, compete fare memoria che non è solo ricordare la liberazione dal nazifascismo, ma è impegno quotidiano per celebrare la libertà».