Da semplice cittadino ho contribuito alla stesura del documento del Partito Democratico centrato sulla difficile situazione dei tre ospedali di Alba, Bra e Verduno: il primo sovraccarico per l’emergenza covid; il secondo praticamente chiuso nelle funzioni ospedaliere; il terzo sottoutilizzato anche a causa delle persistenti difficoltà di reperimento di operatori adeguati.
Trascorsa una settimana, per fortuna si può vedere una situazione in positivo movimento: da più parti si alzano voci diverse che in particolare chiedono un cambio di rotta per l’ospedale di Verduno, con le quali sono pienamente d’accordo. In sostanza, si chiede un’accelerazione dell’apertura completa di questo ospedale, restituendolo alla sua funzione di ospedale di eccellenza del nostro territorio e lavorando da subito per il futuro degli spazi che vi saranno a disposizione. Una parte di esso potrebbe continuare per un certo tempo ad esercitare attività di tipo covid, ma in un ruolo di sostanziale convalescenza e con un più facile isolamento, senza quindi impedire l’avvio dei traslochi.
D’altronde l’emergenza di posti letto di terapia intensiva appare per ora superata a livello
regionale, e a questo punto la destinazione di Verduno a livello emergenza covid non si presenta più come una via realmente percorribile. Ritengo che (come già pianificato tempo fa dall’Asl) il trasloco potrebbe iniziare da Bra, con il trasferimento delle poche funzioni ospedaliere che vi rimangono, in particolare la Medicina. Poi man mano i reparti di Alba che si riterranno possibili, fino a che si possa arrivare al DEA. Vedendo le cose in questa prospettiva, la grave carenza della nostra situazione potrebbe essere colmata in tempi relativamente brevi.
Con due vantaggi per noi braidesi: il primo, disporre di un ‘pronto soccorso’ in forma di DEA (e quindi con servizi di alto livello) più vicino e meno saturo di quello di Alba. Il secondo, liberare gli spazi al Santo Spirito per avviare rapidamente la nuova Casa della Salute, Affidando a Bra un ruolo importante in questa sperimentazione della nuova Medicina del Territorio, che appare oggi a tutti come la via giusta per affrontare meglio emergenze come quella in cui si dibatte ora la nostra Italia. Dopo tanti sacrifici che Bra ha dovuto subire in questi anni, credo che un’attenzione di questo tipo ci sia in qualche modo dovuta.
Ugo Minini