Caro allegro chirurgo, credo che, dopo quindici anni di matrimonio, una persona sia pronta ad affrontare tutto o quasi. O per meglio dire, ci si aspetta che possa accadere tutto o quasi. Stando alle storie accadute ad amiche o amiche di amiche, potrei raccontare di corna a pochi giorni di distanza dal matrimonio, di mariti che hanno allevato figli non loro, addirittura di mogli che hanno scoperto la bisessualità dell’uomo che avevano al proprio fianco da decenni. Smetto con l’elenco per non annoiare nessuno, ma penso di poter dire a ragione che ne ho viste di cotte e di crude. Almeno sino a poco tempo fa, avevo la grande consolazione di essere la spettatrice e non la protagonista. Succede però che una sera, dopo oltre un mese di assenza di contatto fisico con mio marito, mi dice di dovermi chiedere un grande favore. Io, più incuriosita che preoccupata gli ho detto di spiegarsi meglio e lui l’ha chiarito, andando dritto al punto: «Non ho più voglia di fare l’amore». Gli ho chiesto, nell’ordine: se era uno scherzo, se aveva problemi di salute, o al lavoro, se aveva un’altra, se non gli piacevo semplicemente più io, se aveva scoperto di essere bisessuale (l’esperienza altrui insegna)…
Nulla di tutto ciò. Lui mi ha spiegato che solo non gli andava più, che dipendeva da lui e non da me. La cosa ancora più da non credere, però, è stata la mia risposta: «Va bene, ma giurami che se non lo farai con me, non lo farai con nessuno».
Non so come mi sia uscita quella frase, ma soprattutto non so che fare.
Lettera firmata (Carmagnola)