Data infausta quella dell’11 marzo di quest’anno che ha siglato l’inizio di quel focolaio internazionale di infezione da nuovo coronavirus Sars-CoV-2 considerato una pandemia che inevitabilmente ha cambiato le abitudini e le modalità lavorative di ciascuno di noi.
IDEA ne parla con il dottor Andrea Bornelli, presidente di Vitale Robaldo, una delle più importanti cooperative di lavoro della provincia di Cuneo.
«Il tema Covid-19 ci ha posto con grande velocità di fronte ad una pandemia sanitaria che si sta espandendo generando una difficile crisi economica e finanziaria che non hanno precedenti dal dopoguerra. Oggettivamente, occorre ribadirlo, siamo entrati in un momento dal punto di vista imprenditoriale e sanitario completamente sconosciuto, che però richiede un impegno proattivo per superare quella che sono convinto, resterà solo una battuta d’arresto».
Sul fronte della cooperazione quali le conseguenze di questa non semplice situazione?
«Il ruolo della cooperazione in questo momento diventa fulcro centrale dell’economia rispetto a qualsiasi altra impresa. La cooperazione per sua stessa definizione, essendo costituita da soci lavoratori ed essendo legata ad un territorio, ha indubbiamente anche la responsabilità di generare un bene comune nelle zone in cui insiste, opera. In sostanza, per la nostra cooperativa Vitale Robaldo, che da sempre ha posto massima attenzione al territorio, ai soci, il dovere morale resta una delle priorità, insieme alla re-sponsabilità nei confronti della Granda, area su cui insistiamo lavorativamente e su cui abbiamo numeri occupazionali di tutto rispetto grazie ai nostri 450 soci lavoratori».
Il senso di responsabilità è un tema centrale per questo momento, pare di comprendere dottor Bornelli…
«Verissimo. Questa crisi ci sta facendo percepire che la responsabilità sociale di impresa non è solo uno strumento di marketing, ma è una pratica reale che si attiva soprattutto nel momento della crisi: dimostrando attenzione ai beni comuni (la salute), praticando una comunicazione corretta, attivando azioni concrete rivolte alle persone più fragili, valorizzando un sistema fatto da imprese, famiglie, organizzazioni ed enti che diventino protagonisti di una nuova e indispensabile solidarietà. Noi come impresa, poi siamo chiamati a perseguire la salute dei nostri lavoratori e dunque ci siamo adeguati ai protocolli sanitari predisposti dal Go-verno e dal Ministero della Salute, attenendoci scrupolosamente all’immediato utilizzo dei dispositivi di sicurezza personale come mascherine, gel igienizzanti, guanti, senza dimenticare un equilibrio nei turni e l’avvio alle modalità lavorative con smart working».
Temi con i quali convivere e quindi da attivare immaginando un futuro positivo, sin dai primi giorni di maggio?
«Per natura siamo ottimisti. Crediamo che in qualsiasi emergenza la positività e la proattività siano doti fondamentali per delineare un futuro che noi immaginiamo collaborando con i nostri partner e con i nostri stessi clienti. Siamo convinti che la cosiddetta fase 2, dopo il “lockdown” debba rappresentare una connessione valoriale e umana aumentando le nostre capacità di resilienza che si traducono nel rimboccarsi le maniche, avendo fiducia nella possibilità di riprendere il controllo della situazione da affrontare come una sfida e non vivere solo come una minaccia incombente. Ecco perché per noi di Vitale Robaldo riveste grande importanza in certi momenti il sentirsi parte di una comunità, la percezione di poter contare su legami forti e profondi, elemento che rappresenta una delle più potenti forme di protezione di fronte alla difficoltà come quella che oggi siamo chiamati a superare».
Come cambieranno dunque i servizi da voi offerti?
«Saranno individuate», sottolinea il dottor Daniele Castiglioni, re-sponsabile commerciale Vitale Robaldo, «caso per caso, sempre in simbiosi con i nostri clienti, tutte quelle metodologie e azioni fondamentali per ripartire in sicurezza, nel rispetto dei lavoratori e dell’intera collettività. Non a caso in queste settimane abbiamo intensificato l’attenzione a quelle che sono le nuove necessità sanitarie dei nostri clienti, analizzati in maniera “sartoriale”, completamente su misura e con soluzioni individuali e non omologate. In quest’ottica abbiamo potenziato il servizio di pulizie, disinfezione e sanificazione. Tre livelli di attività con distinte modalità attuative, senza dimenticare che gli interventi di sanificazione avvengono tramite attrezzature e macchine di ultimissima generazione che abbiamo affiancato recentemente ad apparecchiature che già erano in nostro possesso. Un investimento, un potenziamento pratico e tecnologico che si affianca a quello umano in cui le nostre squadre sono operative sette giorni su sette, ventiquattrore su ventiquattro. Un impegno per essere al fianco del nostro cliente e operare magari anche in momenti più agevoli, in assenza di personale e dunque con maggiore libertà per effettuare quelle operazioni di pulizia, igienizzazione e disinfezione».