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Nel Roero piace la “Didattica della vicinanza”

Sono stati consegnati dalla Protezione Civile del Comune di Priocca 20 notebook agli allievi del’Istituto di Govone, delle scuole primarie e secondarie

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Il mondo della scuola sempre protagonista, nel Roe­ro orientale, anche nelle settimane di piena emergenza sanitaria. È il caso del­l’Istituto comprensivo di Go­vone: realtà scolastica che unisce una vasta rete di plessi (sono ben 12) tra lo stesso Comune sabaudo e i vicini centri di Priocca, Castagnito, Castelli­naldo, Magliano Alfieri, e che sin dalle prime battute della situazione pandemica aveva messo a frutto il suo status di “avanguardia educativa” riconosciuta a livello nazionale, con tanto di rango certificato di scuola-polo per la didattica tecnologica.

Qui, insomma, il concetto di “scuola a distanza” era stato recepito come un’opportunità (prima ancora che un’eventualità) da molto prima del sorgere tetro del Covid-19 grazie a un sistema in cui computer e libri già andavano a braccetto, tra aule multimediali attive, fasi in cui gli stessi studenti si pongono come educatori di popolazione e famiglie, e nuovi modi di ragionare sul sistema dell’insegnamento.

È chiaro come un quadro del genere richiedesse anche il giusto supporto di strutture e attrezzature utilizzabili da casa: condizione non ancora alla portata di tutti per ragioni magari sociali ed economiche, ma cui si è saputo sopperire anche in questo mo­mento delicato. È così che, la scorsa settimana, la Protezione Civile del Comune di Priocca ha organizzato la consegna domiciliare di circa 20 “notebook” agli allievi dell’Istituto di Govone, delle scuole primarie e secondarie, residenti nei cinque paesi inseriti nel Comprensivo roerino.

Racconta l’animatrice digitale pro­fessoressa Laura Ragazzo: «L’iniziativa mette in pratica quanto previsto dal decreto governativo dello scorso 17 mar­zo, a proposito delle misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica. Questa norma prevedeva di mettere a disposizione degli studenti, in comodato d’uso gratuito, dispositivi digitali individuali per consentire loro di svolgere le attività attraverso l’impiego di piattaforme in modalità “a distanza”».

La consegna è stata possibile grazie alla pronta disponibilità del sindaco del Comune di Priocca, ossia il senatore Marco Perosino: il quale ha attivato i volontari delle “tute gialle” e programmato gli itinerari per la consegna.
«L’Istituto, per l’individuazione dei beneficiari», prosegue la docente, «ha definito i criteri di priorità ed effettuato un’attenta analisi dei fabbisogni grazie al lavoro dei coordinatori di classe. Il numero, relativamente ridotto rispetto a quello di altri istituti, sta a testimoniare il valore delle linee guida che hanno caratterizzato il nostro approccio all’impiego delle tecnologie nelle attività didattiche: il “Byod” (sigla che sta per “Bring your own device”, ossia “porta il tuo dispositivo” a scuola, ndr), praticato dall’anno scolastico 2014-15, ha favorito la diffusione dei “device” in modo sistematico, soprattutto nella scuola secondaria di primo grado, e lo sviluppo di metodologie innovative, per il potenziamento di tutte le competenze, ma in particolare di quelle trasversali, le cosiddette “soft skills”».

Insieme alla dirigente professoressa Gabriella Benzi, la Ragazzo dice: «Un ringraziamento particolare va a tutto il personale amministrativo che ha curato in modo efficiente e tempestivo le pratiche burocratiche e alla collaboratrice scolastica Daniela Sca­navino, che ha coordinato le attività e ha svolto un prezioso supporto tecnologico».
Tra risultati e prospettive, dalla dirigente c’è spazio anche per un auspicio: «Gli insegnanti descrivono la reazione sorprendente degli allievi, li giudicano più partecipi, maturi, riflessivi, capaci di esprimere al meglio il loro potenziale. La nostra prossima tappa sarà però tornare tra i banchi e tornarci presto. Io non so cosa rimarrà di questa esperienza, so tuttavia che ogni forma di apprendimento incisivo passa attraverso l’interazione fisica, attiva, dinamica ed in presenza. Pertanto non definiamola più didattica a distanza, ma “didattica della vicinanza”, della prossimità tra le persone».

BaNNER
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