Gentile lettrice, colmo dei colmi, proprio ora che siamo in isolamento da quasi tutto, ma non dal sesso, almeno se fatto entro i 200 metri dalla propria abitazione, deve gestire questo “lockdown” sessuale di suo marito. Partiamo dal dato positivo: lui le chiede di non costringerlo a far l’amore, ma non si esprime in merito a come debba comportarsi lei, quindi, prendendo tutte le precauzioni del caso, dispositivi di protezione individuali e no, si senta libera di cercare soddisfazione altrove.
Battute a parte, proviamo ad analizzare questa conversazione piuttosto surreale. Francamente non trovo logico collegare l’avere o meno rapporti con lei al fatto di escluderne con altre persone. Non dovrebbero essere opzioni alternative. Lungi da me l’idea di fare un elogio alla fedeltà senza se e senza ma, non perché lo consideri un concetto superato; semplicemente non mi interessa farlo, perché non è funzionale.
Quello che non posso fare a meno di ravvisare, però, è come la sua storia rappresenti un’evoluzione in negativo del concetto di tradimento. Un tempo c’era chi, per non compromettere il proprio matrimonio, accettava di non essere l’unico o l’unica. Per riassumere: «Con altri partner, ma anche con me». Il suo atteggiamento ribalta la considerazione: «Non con me, ma nemmeno con altri partner». Come dicevo, a me sembra un evidente e ulteriore passo indietro. Invece di reclamare il soddisfacimento dei propri desideri, ci si accontenta che non ne godano altri. Non che la stia invitando a pretendere una prestazione forzata dal marito, però la invito perlomeno a cercare di capire se questo atteggiamento è la malattia o il sintomo. Anche perché se l’astinenza da sesso è soltanto la punta di una montagna sotterranea di rinunce, il prosieguo non può che essere a peggiorare. Si può anche decidere di rinunciare al sesso, ma nel caso in cui la privazione dal basso ventre dovesse salire al cuore, come si fa a pensare di poterlo accettare?
Siamo esseri bizzarri noi umani: disponiamo di facoltà intellettive tali da poter adattare il mondo esterno alle nostre esigenze ma spesso finiamo con l’adattare le nostre aspettative al mondo che ci circonda.