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Un centinaio di siti censiti, per portare avanti la messicola e pure progetti legati al turismo

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L’associazione “Nigella”, si è costituita formalmente nel 2019 ed è stata presentata il 28 settembre, in occasione del convegno: “Dal grano al pane”. Esiste anche una pagina su Facebook, “Associazione Nigella”che permette di essere informati sulle attività in corso e quelle future.

Il punto sul momento attuale lo fa ancora il presidente Mauro Benedetto: «Siamo soddisfatti del primo obiettivo raggiunto: avere un centinaio di siti censiti dove il fiore è stato messo a dimora da persone consapevoli del progetto significa aver finalmente scongiurato l’estinzione. I prossimi due obiettivi riguardano il miglioramento estetico del paese, puntando su un fiore poco conosciuto altrove e l’utilizzo alimentare e officinale dei semi di Nigella. Abbiamo esempi di comuni vicini al nostro che hanno fatto della bellezza dei fiori un polo di attrazione, aumentando flussi turistici e, conseguentemente, l’indotto commerciale. Il seme della “Nigella Sativa” può essere utilizzato per scopi alimentari, cosmetici o officinali, grazie alle sue proprietà ricostituenti, mentre l’olio del seme può trattare dermatiti, scottature o eczemi.

Pare che già la regina egiziana Cleopatra utilizzasse per sé i semi di Nigella. Sarebbe dunque nostro auspicio fare in modo che da un fiore così piccolo possano nascere idee originali che suscitino stimoli per nuove attività commerciali o turistiche. Il destino della Nigella è comunque legato indissolubilmente al pane: i due simboli per eccellenza di Niella, insieme, potranno conquistare un ruolo chiave per il nostro scenario territoriale e non solo».