«Da troppo tempo ormai le piccole e medie imprese del nostro territorio stanno vivendo senza certezze sul futuro. Contestualmente all’inizio dell’emergenza sanitaria per molte di loro si sono bloccati i flussi di pagamenti ed è venuta a mancare la liquidità necessaria ad onorare le spese di prima necessità. C’è bisogno di agire in tempi rapidi per evitare che alla pandemia si aggiunga un default economico. Le misure prese dal Governo sono una boccata d’ossigeno, ma devono uscire dagli enunciati e divenire rapidamente azioni concrete. Il mondo delle PMI è allo stremo, non può più aspettare». Queste le parole di Luca Crosetto, presidente di Confartigianato Imprese Cuneo, l’Associazione che in questi giorni con i suoi professionisti sta assistendo le PMI cuneesi a districarsi tra i mille rivoli delle normative per accedere ai finanziamenti previsti.
E ancora una volta ad essere un ostacolo alla sopravvivenza imprenditoriale è la burocrazia, che allunga inevitabilmente i tempi e i modi operativi. Anche in un momento di emergenza epocale, com’è quello che stiamo vivendo, gli imprenditori per accedere al finanziamento fino a 25 mila euro, previsto nel Decreto “Liquidità” a garanzia statale, si ritrovano a doversi confrontare con alcuni vincoli burocratici delle banche che relegano la loro necessità di liquidità immediata, in ranghi temporali più lenti.
Questa volta quindi alla buona volontà del Governo di accelerare sembra porre un freno proprio il mondo bancario.
“Senza uno scudo penale alle banche non sarà automatico concedere prestiti alle imprese, anche se garantiti dallo Stato – hanno spiegato dall’ABI (Associazione Banche Italiane) – Ci sono le norme penali sull’antiriciclaggio ma anche le norme fallimentari che costituiscono ostacoli pesanti all’attività degli istituti di credito”.
Insomma, le Banche in queste operazioni non si sentono sufficientemente tutelate e chiedono che si eviti il ribaltamento di responsabilità su di loro nel caso in cui le misure offerte alle imprese non sortissero gli effetti sperati e le aziende cadessero in stato di insolvenza con possibili conseguenze di procedure fallimentari.
«Probabilmente la misura governativa a causa della fretta presenta qualche lacuna normativa. – sottolinea Crosetto – Ben vengano quindi le osservazioni, ma una volta valutate ed eventualmente inserite, sarebbe opportuno si procedesse spediti verso i risultati concreti. Le imprese sono senza carburante per i loro motori. Abbiamo bisogno che l’economia riparta subito, in caso contrario ne andrà del futuro del nostro Paese. La concorrenza estera si è già fatta sentire in modo pesante, non possiamo più rimanere fermi o perderemo quote di mercato irrecuperabili».
C’è poi altro aspetto poco chiaro, questa volta nel precedente Decreto ministeriale “Cura Italia” riguardante la sospensione delle rate del mutuo sulla prima casa. Nel documento si evidenzia che la misura è consentita ai lavoratori autonomi, ai liberi professionisti e ai titolari di ditte individuali artigiane che dichiarino di aver registrato nel trimestre successivo al 21 febbraio 2020, un calo del proprio fatturato medio giornaliero nel suddetto periodo superiore al 33% del fatturato medio giornaliero dell’ultimo trimestre 2019. Non viene fatta menzione però della possibilità di accesso anche per i soci d’azienda, i quali dovrebbero invece essere equiparati ai titolari. Un’altra lacuna normativa pendente sull’attività bancaria, che in questo caso si ritrova ad operare a propria discrezionalità nei confronti della clientela.
«All’interno di Confartigianato Cuneo – aggiunge ancora Crosetto – è attiva una vera e propria task force di esperti in materia creditizia, in grado di supportare le imprese nei percorsi utili all’ottenimento delle agevolazioni previste dai recenti decreti. I rapporti consolidati tra la nostra Associazione e le banche del territorio fanno sì che ogni criticità o cavillo normativo possa essere superato attraverso un proficuo confronto tra le parti. Invitiamo quindi tutte le imprese in difficoltà a prendere contatti con i nostri uffici per richiedere consulenze ed approfondimenti in merito».
c.s.