È stato necessario l’intervento dell’Ufficio di Gabinetto del Ministero dell’Interno riportante il parere del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali per poter affermare con certezza che i fioristi, i negozi di fiori e piante possono aprile le proprie attività e ricominciare, insieme ai vivai che, viceversa, non hanno mai chiuso, seppur con le più attente precauzioni e salvo restrizioni regionali specifiche.
“Il problema – afferma Rossana Ursi, presidente del Sindacato Fioristi Federfiori-Confcommercio-Imprese per l’Italia-della provincia di Cuneo – è stato causato dalla differente interpretazione da parte della Ministra Teresa Bellanova dei codici Ateco che identificano le attività imprenditoriali, differenti per vivai ed attività agricole e fioristi ed attività commerciali”.
“Secondo quanto riportato dal Dpcm, articolo 1, comma 1 del 22 marzo scorso – precisa la Ursi – sono autorizzate ad aprire le porte al pubblico le sole attività aventi codice Ateco 01, quindi quelle agricole, di produzione, che nulla hanno a che fare con le attività dei fioristi, della maggior parte dei garden, dei chioschi, dei punti vendita, ai quali fino a mercoledì scorso hanno fatto riferimento i mass media”.
“Non è stato facile – interviene Luca Chiapella, presidente di Confcommercio-Imprese per l’Italia-della provincia di Cuneo – , ma alla fine, grazie all’attività ed al pressing della Confederazione e di Federfiori, siamo riusciti a chiarire che risultava incomprensibile che i vivai potessero continuare l’attività ed ai fioristi fosse impedito”.
“Siamo felici – aggiunge Rossana Ursi – di poter riaprire le nostre attività, dando priorità alla salute dei Clienti e dei Dipendenti, applicando scrupolosamente le linee guida che si renderanno necessarie per la sanificazione degli ambienti di lavoro”.
“Con i nostri fiori – conclude Rossana Ursi – vogliamo portare un gesto di tenerezza, di colore e di luce nelle case da subito, già in occasione della prossima Festa della Mamma; in questo periodo le nostre attività, per quanto possibile e pur con la chiusura dei propri locali, hanno cercato di soddisfare la clientela con la consegna dei fiori ordinati con i moderni mezzi di comunicazione, non senza problemi legati all’impossibilità di andare oltre i propri confini comunali, ma siamo felici di poter tornare a donare un sorriso a chi riceve un fiore, quale gesto d’amore e d’affetto”.