Mele alla riscossa con un balzo del 18% negli acquisti di un prodotto salutare, versatile, conservabile e quindi utile per resistere in casa durante il lockdown contro il Coronavirus. È quanto emerge da un’analisi Coldiretti su dati Assomela al 1° aprile 2020 relativi alle riserve nazionali scese a 556.714 tonnellate.
Durante le settimane di emergenza sanitaria si è consolidata tra gli italiani la tendenza a preferire prodotti con una durata maggiore, facili da conservare, ma anche ricchi di proprietà nutrizionali e con molteplici possibilità di utilizzo in cucina: tutte caratteristiche ben rappresentate dalle mele.
La Provincia di Cuneo, che vanta una produzione di eccellenza, la Mela Rossa Cuneo IGP, assiste da anni a una crescita degli impianti di melo, con una superficie dedicata di 5.500 ettari (+ 14% in quattro anni) che offre prospettive incoraggianti per il comparto. Sono oltre 2.000 le aziende agricole cuneesi che coltivano mele e producono l’80% del totale in Piemonte, terza Regione produttrice in Italia.
“Le mele cuneesi – afferma il Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo Roberto Moncalvo – sono molto apprezzate all’estero, ad esempio dal mercato indiano che richiede soprattutto le Gala e le Red Delicious, i gruppi varietali più importanti per gli impianti cuneesi di meli, ma anche i Paesi arabi sono grandi consumatori delle nostre mele, oltre a Canada, Stati Uniti ed Europa. Ora che l’export è bloccato, la crescita interna dei consumi fa ben sperare per liberare i magazzini dalle mele dell’ultima annata, in vista della ‘vendemmia’ delle mele nell’estate 2020”.
Gli agricoltori, impegnati a garantire le forniture alimentari alle famiglie italiane durante l’emergenza, stanno seguendo la formazione dei piccoli frutti sugli alberi che daranno origine al raccolto della stagione 2020. “Al momento – dice Moncalvo – sono due le preoccupazioni principali, l’andamento del meteo reso sempre più instabile dai cambiamenti climatici e la disponibilità di manodopera per la raccolta. Proprio per quest’ultima è necessario trovare accordi con i Paesi stranieri al fine di realizzare dei corridoi verdi privilegiati per i braccianti e salvare i raccolti Made in Cuneo”.
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