Home Articoli Rivista Idea Ci vuol fegato ad avere cuore

Ci vuol fegato ad avere cuore

0
331

Gentile allegro chirurgo, vedo tanti arrabbiati per il fatto che la fase 2 assomigli tanto alla fase 1 non permettendo di tornare alla vita normale. Io, invece, festeggio il prolungamento di uno stile di vita che mi si addice come pochi altri. Certo, pure io soffro l’oppressione di qualche restrizione che proprio non mi va a genio (il fatto di non poter andare a mangiare fuori su tutto), ma tutto sommato per me i vantaggi di questa quarantena superano di gran lunga gli svantaggi. Non è stata una vera e propria scoperta: ero già ben persuasa del fatto che una dimensione similmonacale fosse quella più congeniale alla mia persona. Il fatto è che prima mi sentivo (e mi facevano sentire) in colpa se evitavo accuratamente la maggior parte degli assembramenti inutili e a cui, chi più chi meno, ognuno di noi si sottopone quotidianamente, anche più volte al giorno.

Questa quarantena è per me la realizzazione di un piccolo sogno, la possibilità di vivere senza dover apparire, in cui ho la fortuna di poter avere accanto o comunque vicini i legami per me importanti, senza l’obbligo di vivere la compresenza fisica con persone di cui poco mi interessa. Nessuna riunione inconcludente, ma brevi videochiamate a piccoli gruppi da cui regolarmente esco appena stabilito quel che c’è da stabilire; la possibilità di seguire un sacco in incontri culturali “live” in streaming, o al peggio on demand, organizzati in ogni parte d’Italia che senza “lockdown” nemmeno se mi fossi presa un giorno di ferie avrei potuto seguire. Voglio esagerare: anche un’alimentazione tendenzialmente più sana, perché se sto in giro tutto il giorno per lavoro sono sottoposta a mille tentazioni e cedo almeno a 900 di esse. Invece, lavorando da casa ed occupandosi la mia compagna di fare la spesa di rientro dall’ufficio, non ho nemmeno l’occasione per fare scelte alimentari sbagliate. Certo, pago una maggior sedentarietà, ma viviamo in una casetta con un bel giardino che ci permette un po’ di movimento e persino di abbronzatura. Non ignoro, ovviamente, che viviamo un’emergenza dalle conseguenze tragiche sia in termini sanitari che economici, quindi, come tutti, auspico che si esca presto dalla fase 2 e 3 e si torni alla normalità. Solo che, personalmente, vorrei essere esentata da quel ritorno. Rinuncerei volentieri ai benefit di quella vita per poter continuare a godere di quelli che ho potuto praticare con questo isolamento.

Lettera firmata (Asti)