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Davide Cassani – Vi spiego il perché

«Spero che il Giro d'Italia si possa disputare, anche se a ottobre: come nel dopoguerra, potrebbe portare gioia e speranza tra chi ha sofferto di più per il covid-19»

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Sono stato il primo a restarmene a casa perché ho avvertito la necessità di dare il mio contributo, seppure piccolo, in una situazione che mai prima di quel momento
il mondo aveva vissuto.

Non potevamo continuare ad andare in bicicletta rischiando di mettere a rischio la salute degli altri e aggravare la situazione dei presidi sanitari, già al collasso. Poi, negli ultimi giorni, quando per fortuna i bollettini dei contagi hanno iniziato a essere confortanti, ho espresso
il mio desiderio, che di fatto era quello di centinaia di migliaia di sportivi, di poter tornare a pedalare all’aria aperta. Sono quindi contento del fatto che, dal 4 maggio, sia di nuovo possibile praticare, seppure in forma individuale, l’attività sportiva e quella motoria fuori casa.

Con l’arrivo del mese di maggio il primo pensiero va al Giro d’Italia, che ritengo giusto far disputare, quando sarà possibile e adottando tutte le misure di sicurezza del caso. Del resto, la “Corsa rosa” si disputò anche nel 1946 quando l’Italia era in ginocchio, ridotta a un cumulo di macerie. Anzi, si può dire che quell’edizione sancì la rinascita della gara, perché la gente tornò lungo le strade ad applaudire i propri beniamini. Il Giro 2020 potrebbe assumere un significato analogo e portare gioia e speranza tra chi, in queste settimane, ha subìto lutti o, comunque, vissuto situazioni difficili.

In attesa di poter assistere al vero Giro ci siamo potuti consolare con l’edizione “virtuale”, corsa da professionisti e amatori utilizzando i rulli, la cui utilità, in questa crisi, è stata rivalutata. Si è trattata di un’iniziativa piacevole, che ci ha fatto anche un po’ sognare.
Il Giro “all’aria aperta” credo si possa correre a ottobre. I partecipanti dovranno gareggiare con responsabilità: finché non ci sarà il vaccino, tutti noi dovremo cambiare il nostro stile di vita.

Per quanto riguarda il percorso, fatta eccezione per le prime tre tappe previste in Ungheria che probabilmente non si svolgeranno, Rcs dovrebbe mantenere il tracciato immaginato. Quindi, anche la tappa con partenza da Alba, che si presenta come una delle più belle. Perché si possa arrivare a Sestriere sarà necessario un meteo favorevole: spero, perciò, in un ottobre clemente!

BaNNER
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