Non è tempo di abbassare la guardia!

Anche se i numeri della nostra regione e della nostra provincia (terza per numero di contagi) sono in leggero miglioramento

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Prima della scoperta del Sars-CoV-2, nel mondo erano note sette tipologie differenti di coronavirus umani, ovvero virus la cui forma è caratterizzata dalla presenza di punte simili a quelle di una corona. Il nuovo coronavirus, che provoca l’insorgere della malattia respiratoria ribattezzata Covid-19, è stato identificato dalle autorità cinesi il 9 gennaio.

Il virus si è diffuso a partire da Wuhan, città al centro del Paese asiatico, creando un primo focolaio di casi di polmonite. Secondo i primi studi sarebbe stato trasmesso all’uomo da animali selvatici malati (mentre non ci sono prove che animali da compagnia come cani e gatti possano essere infettati dal virus).

Dopo l’escalation di casi in Cina, l’epicentro dell’epidemia si è spostato in Italia. Nel nostro Paese i contagiati sono al momento 203 mila, oltre 27 mila dei quali hanno purtroppo perso la vita. Tra le regioni più colpite c’è il Piemonte, dove sono morte oltre 3 mila persone, 236 delle quali risiedevano in provincia di Cuneo.

Quelle guarite sono quasi 5 mila, mentre altre 2 mila sono in via di guarigione (ossia negativi al primo tampone di verifica e in attesa dell’esito del secondo). I ricoverati in terapia intensiva sono 199, in ospedale (ma non in terapia intensiva) 2.600, mentre le persone in isolamento domiciliare sono 12.600. Sono stati eseguiti 152 mila tamponi diagnostici, 81 mila dei quali sono risultati negativi. Ancora poco rassicurante l’andamento dei contagi, che sfiorano quota 26 mila: “guida” la provincia di Torino con quasi 13 mila casi, seguita da Alessandrino (3.300) e Cuneese (2.400).

In generale il trend di pazienti contagiati è al ribasso, anche se non mancano pericolose oscillazioni verso l’alto relativamente agli ospiti delle residenze sanitarie assistenziali. La crescita vertiginosa dei contagi è avvenuta a partire dai primi giorni di marzo, mentre il picco si è raggiunto nella giornata del 10 aprile, in cui i positivi al nuovo coronavirus hanno superato le 900 unità, più della metà delle quali sono relative a ospiti di Rsa.