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Un aiuto concreto a chi ci aiuta!

Da due mesi un gruppo spontaneo formato da cittadini si sta adoperando per far arrivare agli ospedali della Granda dispositivi indispensabili alla sicurezza degli operatori sanitari

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Alle situazioni di emergenza ognuno reagisce come si sente e come riesce a fare. Anche rispetto alla pandemia che stiamo affrontando, svariate sono state le possibili modalità di approccio dei comuni cittadini. C’è chi si è fermato al rispetto del tassativo “restiamo a casa”, chi ha donato soldi per una delle raccolte fondi attivate e poi c’è chi ha deciso di farsi promotore in prima persona di una concreta azione di sostegno nei confronti di chi sta operando per contrastare l’emergenza sanitaria. Nella maggior parte dei casi, ciò avviene attraverso fondazioni o associazioni, ma capita anche che la voglia di dare una mano concretamente prenda le mosse dall’iniziativa di un singolo e poi si strutturi, come è stato nel caso di “Aiutiamo chi ci aiuta”. A dare il là a questa iniziativa solidale sono stati Nicola Caminiti e Anca Mara, marito e moglie residenti a Monticello d’Alba.

«Io e mia moglie abbiamo cominciato a stare a casa con i bimbi qualche giorno prima che diventasse obbligatorio perché avevamo intuito la gravità della situazione», spiega l’albese, «e quando è aumentato in maniera significativa il numero di contagi ci siamo chiesti: “cosa possiamo fare per essere d’aiuto?”.

La prima idea che abbiamo avuto è stata di far consegnare nei reparti Covid degli ospedali di Cuneo generi alimentari di pronto consumo, tipo snack, bevande, biscotti, merendine. Abbiamo scelto Cuneo perché i suoi ospedali sono stati fin da subito i più sollecitati della provincia nella lotta contro il coronavirus. Successivamente abbiamo cominciato a coinvolgere familiari e amici più stretti, poi tutti quelli che volevano partecipare tramite un gruppo su Facebook e su Whatsapp.

Abbiamo contattato l’ospedale di Cuneo per capire come poterci rendere utili e ci è stato risposto che il solo fatto che avessimo pensato a loro, gli dava conforto. Abbiamo quindi cominciato la parte più importante, ovvero la ricerca di materiali di protezione individuale, quali tute in tyvek, camici in tnt e impermeabili, guanti in nitrile, cuffiette, calzari, occhiali e caschi di protezione. Io e mia moglie utilizziamo computer e telefono da casa per cercare e acquistare presso ferramenta, negozi farmaceutici e da ultimo anche attività di veterinaria dei materiali, da far arrivare agli ospedali e alle case di riposo della zona che ne abbiano necessità.

I materiali non sono facili da trovare, ma dedicando molto tempo ed impegno riusciamo a reperire di volta in volta, quantitativi di materiali che aiutano gli ospedali a temporeggiare in attesa delle maggiori forniture da parte degli enti preposti. Non solo: fortunatamente, siamo riusciti a coinvolgere piccole e medie aziende, ma anche semplici cittadini, che con grande generosità ci hanno donato gel per le mani, cuffiette, calzari, guanti, mascherine artigianali e poi uova di pasqua, creme di nocciola e cioccolato, creme per le mani, che noi abbiamo distribuito tra ospedali e case di riposo».

Sul motivo per cui non si siano limitati al pur apprezzabile gesto di aderire a qualche raccolta fondi già attivata da altri, Anca e Nicola spiegano: «Le telefonate con al­cuni operatori sa­nitari, commossi nel vedere tanta gente darsi da fare per loro, ci ha fatto capire quanto avessero bisogno di aiuto concreto, ma anche di sentire il nostro affetto e la nostra vicinanza. Così abbiamo pensato di coinvolgere i bambini facendo esprimere anche a loro un sincero ringraziamento con un loro disegno. Abbiamo creato con i disegni uno “slideshow” che abbiamo fatto pervenire agli ospedali. Rendicontiamo tutto quello che entra e che esce attraverso le pagine del gruppo su Fa­cebook che conta già oltre 320 iscritti. Ci teniamo molto a ringraziare tutti quelli che ci hanno accompagnato e sostenuto in questa iniziativa. Un ringraziamento particolare va a Tartuflanghe, Inalpi, Huve­pharma, Bodrato Cioccolato, Nocciole d’Elite, Etre, Curto Azienda agricola, Free Studio Design, Damor farmaceutici e a tutte le persone che ci hanno messo il cuore».

Per conoscere meglio il gruppo o entrare a farne parte ci si può iscrivere al gruppo “Aiutiamo chi ci aiuta” (scritto tutto in stampatello maiuscolo).